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Il “piano industriale” che la Regione dovrà redigere è stato richiesto dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Successivamente nel corso di un nuovo incontro con il Governo, sarà valutato per arrivare ad una posizione condivisa.
A renderlo noto è stato lo stesso presidente della Regione, Agazio Loiero, al termine dell’incontro con il Governo, svoltosi ieri a Roma, sul disavanzo sanitario in Calabria.
«Sta emergendo tutto quanto era sommerso, grazie all’ausilio della Regione che da tempo lavora all’obiettivo di individuare il deficit pregresso – ha spiegato il presidente Loiero – così, nel territorio, sta venendo alla luce una situazione contabile ed organizzativa poco meno che disastrosa».
Il deficit pregresso, per gli anni 2001/2007, è pari a 1.700 milioni di euro e questo importo sarà suddiviso in due tranche uguali di 850 milioni fino al 2004 e il resto per gli anni successivi. La quota di deficit riguardante la precedente amministrazione regionale – è stato sottolineato nel corso dell’incontro – sarebbe stata molto più elevata se dal 2000 al 2004 non ci fossero stati finanziamenti aggiuntivi da parte del ministero. Mentre, la quota successiva è appesantita da 80 milioni di euro per gli interessi passivi sul debito oltre al mancato rientro di crediti per finanziamenti ancora bloccati da parte dello Stato proprio a causa del deficit.
Per i risparmi di spesa, la Regione Calabria dovrà incidere su tre settori in particolare, ovvero prestazioni ospedaliere, farmaceutica, beni e personale. Ma ci saranno anche settori che dovranno migliorare i propri servizi come la prevenzione delle malattie, l’assistenza territoriale ed ambulatoriale le strutture di lungodegenza.
L’obiettivo della Regione «è quello di transitare da un sistema atipico e connotato da tantissime emergenze ad uno ordinario, – ha spiegato Loiero – in linea con la programmazione sanitaria delle altre Regioni. Fin dall’inizio abbiamo cercato di effettuare un’operazione verità sui bilanci delle Aziende. Siamo arrivati a non approvare i bilanci della Asl di Locri, con un commissario straordinario inviato dallo Stato per motivi di ordine pubblico. Adesso possiamo condividere la responsabilità di avviare una vera e profonda riforma della sanità».

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