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La mobilitazione ha l’obiettivo di sollecitare i lavori per il ripristino della tratta ferroviaria Vibo Pizzo – Rosarno che è stata interrotta dopo una frana.
È quanto emerso nel corso di un incontro svoltosi stamani nella sede dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia.
Alla riunione hanno partecipato il presidente della Provincia Francesco De Nisi, gli assessori Paolo Barbieri, Maria Salvia, e Vincenzo Morelli; i sindacalisti Sergio Pititto (Cisl), Gianfranco Pugliese (Cgil) e Pasqualino Barbieri (Uil).
Nel corso dell’incontro sono stati rimarcati i disagi subiti soprattutto dall’utenza pendolare che per motivi di studio o di lavoro utilizzava il trasporto ferroviario per raggiungere Vibo Valentia.
«Basti pensare – ha sottolineato l’assessore Salvia – a molti studenti dell’Istituto nautico di Pizzo provenienti dalla provincia di Reggio Calabria, che in queste ultime settimane non sono più riusciti a raggiungere la scuola, anche a causa della mancanza di un servizio di navetta sostitutivo. Per non parlare dei problemi che gravano sul Conservatorio Torrefranca, nel quale insegnano molti docenti che provengono da altre province».
L’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia ritiene che l’interruzione della linea ferroviaria durerà ben oltre i tre mesi previsti da Trenitalia. «Un atteggiamento, quello tenuto dalla Ferrovie, che non è accettabile – ha detto De Nisi – soprattutto in considerazione della disparità di trattamento riservata alla provincia vibonese rispetto a quella reggina, dove stanno operando per migliorare i servizi ferroviari».
L’assessore provinciale Paolo Barbieri ha evidenziato che “contro il muro di gomma innalzato dalla società sta rimbalzando invano anche la Regione che ancora detiene le competenze in materia di trasporti. Le decisioni che ha assunto Trenitalia sono state adottate in maniera assolutamente unilaterale, senza confrontarsi con nessuno. E questo è inaccettabile, vista la natura pubblica del servizio espletato”.
I sindacati hanno apprezzato la mobilitazione della Provincia, sollecitando la costituzione di un tavolo tecnico che possa tenere sotto controllo la situazione e proporre di volta in volta i passi da compiere sinergicamente.

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