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di ANTONIO ANASTASI
Sono ore d’angoscia per i familiari di Pantaleone Bevilacqua, di origine nomade,
30 anni compiuti lo scorso 15 febbraio e il giorno dopo scomparso nel nulla. Dalla sera dello scorso 16 febbraio la convivente Silvana Passalacqua, insieme a due figli in tenera età (di appena cinque anni e un anno), attendono invano il rientro a casa del loro caro, che, allontanatosi a bordo della sua auto Renault “Clio”, non ha fatto più ritorno senza peraltro fornire alcuna spiegazione. La denuncia ai carabinieri è stata presentata dai familiari di Bevilacqua il giorno dopo la scomparsa, la sera del 17. L’ansia comincia a crescere perché mai Bevilacqua si era allontanato senza spiegare i motivi del
mancato rientro a casa, in via Acquabona, nel quartiere dei rom stanziali. Il timore è che possa essergli capitato qualcosa che merita approfondimenti
investigativi. I militari dell’Arma hanno avviato le indagini. In redazione sono giunti un cognato e un nipote del giovane, affranti, che ci hanno fornito una sua foto al fine di agevolare le ricerche. «Chiediamo a chiunque possa aver visto il nostro Pantaleone di farsi vivo, contattando la famiglia oppure le forze dell’ordine», dicono i parenti che confidano sempre in un rientro improvviso. Gli inquirenti, sulla base degli elementi forniti dai familiari dello scomparso, stanno cercando di ricostruire i suoi ultimi movimenti al fine di individuare la possibile meta da lui raggiunta. La speranza che il giovane dia notizie di sé non viene meno.
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