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La Regione Calabria, in questa legislatura, ha messo in pratica la “tolleranza zero” verso l’uso indiscriminato del territorio, iniziando anche a demolire i simboli più evidenti del degrado: gli ecomostri. Allo stesso tempo ha deciso di avviare, prima Regione in Italia, l’Osservatorio del paesaggio. Questi saranno i due temi della riunione che il presidente della Regione Agazio Loiero e l’assessore all’Urbanistica ed al governo del territorio Michelangelo Tripodi avranno con i vertici nazionali delle Associazioni ambientaliste, martedì 24 febbraio a Roma (alle 10,30) nella Sede della Delegazione (piazza Campitelli 3). L’incontro servirà a rafforzare la volontà politica della Regione Calabria di continuare nell’abbattimento degli ecomostri anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea sul caso di Punta Perotti (Bari) e nell’istituzione dell’Osservatorio del Paesaggio (progetto pilota nazionale in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna) le cui linee-guida saranno presentate nel seminario “I nuovi piani paesaggistici regionali”, programmato a Villa S.Giovanni (Reggio Calabria) per il 27 febbraio. «La Calabria è l’unica Regione italiana – è detto nel comunicato – che ha finanziato la demolizione di nove ‘ecomostrì ed il conseguente ripristino delle aree ad uso pubblico, attraverso un accordo di programma quadro sottoscritto con il Governo nazionale. Alcuni interventi, già iniziati, vanno al di là del significato simbolico contro l’abusivismo edilizio, perchè vanno a colpire proprietà anche attribuibili alla ‘ndrangheta. Nell’occasione dell’incontro di Roma, con alcuni presidenti delle Associazioni ambientaliste, sarà presentata anche una sintesi del video “Orizzonti”, sui nove ecomostri calabresi oggetto del programma di demolizione. «Questo programma – spiega una nota della Regione – nasce dal lavoro di indagine svolto con il progetto “Paesaggi ed Identità”, al quale hanno contribuito le università calabresi per la fase di studio. A rafforzamento di questo percorso la Calabria ha sottoscritto anche la “Carta calabrese del paesaggio” con gli Enti locali, la Soprintendenza e le Università, nell’ambito della quale è stato previsto l’Osservatorio del paesaggio. Così si completa l’azione politica di controllo e valorizzazione del territorio calabrese attraverso la dotazione di uno strumento che recepisce le nuove norme previste dal “Codice del paesaggio” e dall’entrata in vigore della “Convenzione europea del paesaggio”».
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