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L’individuazione del fabbisogno per finanziare il servizio sanitario e la relativa ripartizione del Fondo nazionale ha trovato d’accordo la Conferenza delle Regioni. Alla Calabria è destinato il 3,37% degli oltre 101 miliardi di euro del Fondo sanitario, con un incremento del 3,06% rispetto al 2008, cioè con una crescita superiore all’inflazione annua. Un risultato positivo che è maturato grazie al lavoro di convincimento e ad una presenza costante alle riunioni dei presidenti delle Regioni, dove la Calabria è riuscita ad ottenere la solidarietà degli altri territori su due occasioni: la prima nel ricalcalo per riequilibrare le quote relative alla variazione degli abitanti e degli immigrati; la seconda per il conguaglio della mobilità sanitaria relativa ai residui manicomiali ed agli hanseniani. «La Calabria esce molto bene dal lunghissimo confronto con le altre Regioni, per la ripartizione delle risorse 2009 della sanità. Il risultato positivo non era affatto scontato -ha dichiarato il vicepresidente Domenico Cersosimo, appena uscito dal tavolo notturno in cui la Conferenza delle Regioni ha deciso la ripartizione. Lo sforzo che stiamo imprimendo per la riorganizzazione della sanità calabrese è stato compreso dalle altre Regioni, che concretamente e quasi tutte hanno permesso di incrementare le nostre risorse. In particolare Emilia-Romanga e Lombardia ci sono venute incontro, anticipando propri fondi per saldare quest’anno l’imprevisto ricalcolo dei costi della mobilità interregionale per i calabresi ricoverati da anni nei cosiddetti residui manicomiali e nelle strutture per i malati di peste, soprattutto della Puglia». Quest’ultima questione era inattesa, perchè da tempo sulle due malattie (per gli hanseniani gli ultimi contagi risalgono a molti decenni fa) non venivano effettuati i conteggi in quanto il ricovero permanente in strutture specializzate è in via di esaurimento. La Puglia ha chiesto di riverificare i costi delle proprie strutture dal 1997 al 2006 ed ha verificato che molte Regioni italiane avevano inviato propri residenti per un saldo di oltre 90 milioni di euro. Per la Calabria il debito era di oltre 28 milioni. Ma invece di rimborsare tutta la cifra nel 2009 potrà rateizzarla in tre annualità, con minore aggravio sul bilancio in corso, grazie alla solidarietà di Emilia-Romagna e Lombardia. Le due Regioni del nord, essendo anch’esse in attivo per la mobilità di questi settori, hanno rinunciato all’entrata immediata per scaglionarla nel periodo 2009/2011. «Abbiamo recuperato importantissime risorse per la sanità calabrese -ha detto Cersosimo- anche se il Governo continua a sottostimare fortemente il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per circa otto miliardi e mezzo di euro l’anno».
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