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Il gip di Potenza, Rocco Pavese, al termine dell’udienza svoltasi ieri pomeriggio, si è riservato di decidere sulla richiesta di misura interdittiva del pm, Henry John Woodcock, a carico della Total Italia, a causa del coinvolgimento di alcuni suoi dirigenti in un’inchiesta su presunte tangenti legate all’estrazione di petrolio in Basilicata.
La richiesta del pm, che riguarda l’attività avviata da Total Italia per la realizzazione del centro oli di «Tempa rossa», è basata sulla legge 231 del 2001 e sulla accuse di concussione e corruzione contestate ad alcuni indagati. L’inchiesta di Woodcock ha portato all’arresto, il 16 dicembre scorso, di una decina di persone, fra le quali l’amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha. Il dirigente del gruppo petrolifero francese è passato agli arresti domiciliari il 31 dicembre, per decisione del Tribunale del riesame, che ha annullato l’ordinanza del gip nella parte riferita all’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ma ha confermato i «gravi indizi» per alcuni singoli episodi di concussione e corruzione.

(Fonte: ANSA)

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