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Due persone sono state uccise in un agguato a Roggiano Gravina, un centro ad una cinquantina di chilometri da Cosenza, nella piazza principale del paese, nei pressi di un bar. Contro le due vittime, sono stati sparati alcuni colpi di pistola. La morte dei due è stata istantanea. L’agguato è stato compiuto mentre le due vittime si accingevano a entrare in un’automobile.
Le due persone uccise sono Vincenzo Chimenti, di 52 anni, con precedenti penali, e Salvatore Abate, di 51, incensurato. Obiettivo dell’agguato sarebbe stato Chimenti, considerato un boss della ‘ndrangheta cosentina, soprannominato pettinicchio (piccolo pettine) per la sua mania nella cura dei capelli. Secondo quanto è emerso dalle indagini, i due si trovavano insieme perchè Chimenti avrebbe dovuto dare un passaggio ad Abate. Il movente del duplice omicidio, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, sarebbe da collegare ad un regolamento di conti maturato negli ambienti della criminalità organizzata. I carabinieri, nel corso degli accertamenti successivi all’agguato, hanno trovato abbandonata nella periferia di Roggiano Gravina l’automobile che sarebbe stata utilizzata dai killer. La vettura (una Fiat Uno) è stata trovata bruciata. Attraverso il numero di telaio si sta cercando, adesso, di identificarne il proprietario. A Roggiano, intanto, regna la paura. Nessuna delle numerose persone che si trovavano nella piazza in cui è avvenuto il duplice omicidio ha fornito un contributo utile alle indagini, sostenendo di non avere visto nulla. «Si ripete – commenta sconsolato un investigatore – la storia di tanti fatti di criminalità accaduti in Calabria. Ognuno antepone, a quelle che dovrebbe essere le giuste esigenze di giustizia, la necessità tutta personale di non avere grane».

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