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Avevano trasformato un circolo culturale-ricreativo in una bisca «videosorvegliata», dove si giovava d’azzardo e per far fronte alle perdite si ricorreva all’usura o si cedevano dei beni mobili ed immobili, gettando nella disperazione e sul lastrico le famiglie. I carabinieri che avevano avuto la «soffiata» hanno aspettato il momento giusto per entrare in azione: le feste natalizie. Ed è stato così che la notte capodanno, i carabinieri della compagnia di Tropea, cittadina turistica sulla costa vibonese, teatro della vicenda, al comando del capitano Ivan Riccio, hanno fatto irruzione all’interno del circolo. È stato denunciato il presidente, M.L.T., un professionista del luogo di 69 anni, ed altre venti persone tra i 25 e i 70 anni con l’accusa di gioco d’azzardo in concorso. Sono stati sorpresi in possesso di migliaia di euro che all’arrivo dei militari dell’Arma non avevano fatto in tempo a nascondere, mentre gli attrezzi da gioco sono stati trovati occultati sotto alcune mattonelle di un sottoscala. Il circolo si trova ubicato in via Vittorio Veneto del centro abitato della cittadina tirrenica, ma era stato ben camuffato. Per potervi accedere, infatti, bisognava prima superare un cancello su cui vi era uno spioncino con cui venivano sorvegliati tutti i movimenti esterni, poi attraverso una scala, si entrava nel salone giochi. I carabinieri che si erano appostati nei dintorni, allo scoccare della mezzanotte di San Silvestro, momento in cui lo scoppio dei botti e dello champagne distrae, hanno tappato lo spioncino, dopodichè sono entrati in azione, provocando un fuggi fuggi generale e ponendo così fine alla la bisca tra il plauso di alcune mogli che hanno telefonato al capitano Riccio per ringraziarlo.
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