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Un brodino caldo per la Reggina. Un punto d’oro a Cagliari, per come era cominciata la partita, poco confortante per come si sono messe le cose dopo il
gol del pareggio, col Cagliari costretto a giocare con un uomo in meno. C’è poco da festeggiare, per la verità, non riuscire a vincere contro quel Cagliari, vulnerabile in difesa ed anche privo di un uomo, lascia parecchi dubbi sulle capacità reattive della squadra amaranto che non è stata in grado di cambiare
passo nel momento cruciale della gare ed imporre il suo gioco con efficacia,
fino ad andare al gol, arrivato solo su rigore. Per fortuna arriva il mercato di
riparazione. Il presidente Foti avrà la possibilità di modificare l’organico e dovrà farlo cercando gli uomini giusti a centrocampo, qualcuno anche in difesa ed
un goleador che sia in grado di imporsi in area avversaria. Ieri, di positivo per la Reggina, la buona volontà di noin disgregarsi dopo il gol e di mantenere lo stesso atteggiamento che non significa giocare con lo stesso ritmo di chi deve solo difendersi. Tatticamente le due squadre si somigliano poco, con il Cagliari che schiera tre centrocampisti e un buon potenziale offensivo con Lazzeri al posto dello squalificato Conti a ridosso delle due punte, Acquafresca e Jeda. La Reggina, con quattro marcatori, tiene a bada i tre uomini offensivi e lascia liberi a turno uno dei due centrali, irrobustendo il centrocampo, ma con due
esterni molto mobili, soprattutto Sestu. A Ceravolo e Brienza, veloci nel gioco
con la palla a terra, affida il compito di scardinare la difesa rossoblu che non è un modello di perfezione nelle chiusure, ma la fa franca nel primo tempo. La Reggina, infatti, gioca veloce con palla bassa, senza lanci lunghi, ma i cross sono inevitabili e non c’è una torre in area.
APPROCCIO
Impatto tremendo. Il Cagliari va subito in gol con Acquafresca, ma da quel momento scompare dal campo. Il miglior momento della Reggina comincia al secondo minuto con un approccio alla gara molto ordinato ed efficace, ma non risolutivo. La squadra amaranto va vicina al gol più volte ma non concretizza.
CRONACA
Primo minuto di gioco: il Cagliari è già in vantaggio. Punizione di Fini, girata di testa di Acquafresca lasciato incustodito e palla in rete. Campagnolo vede in ritardo la deviazione e si è tuffa un attimo dopo. Reggina vicina al pareggio al quarto d’ora. Brienza verticalizza per Barreto che tocca al centro. Ceravolo manda fuori. Un minuto dopo, Brienza lancia anche Barillà che in diagonale
tira debolmente. Ventesimo, Brienza sfiora la traversa su punizione. Al ventiquattresimo, la punizione a giro di Brienza trova Costa pronto all’inserimento che dal fondo colpisce il palo. Cagliari pericoloso al
trentaduesimo. Bianco riceve da sinistra, ma tira male e debolmente verso Campagnolo. Parata. Contropiede di Jeda al quarantesimo, palla di poco a lato. Nella ripresa, poche le azioni che hanno entusiasmato. Anzi, due sole quelle da ricordare. La prima appunto, al tredicesimo quando Brienza riceve in area, stoppa il pallone ma Bianco glielo soffia cadendo a terra e toccando prima con la spalla, poi con la mano. l’arbitro non vede, protesta la Reggina. Il guardalinee indica il rigore, l’arbitro lo segue, protesta il Cagliari e ne fa le spese
Bianco ammonito per la seconda volta, quindi espulso. Brienza è già sul dischetto,
Marchetti intuisce, ma non intercetta il tiro angolato ed a mezza altezza del fantasista amaranto che pareggia. Il Cagliari si rende pericoloso con angoli e tiri piazzati, la Reggina manovra di più ma non trova lo stoccatore.
MOVIOLA
Bianco è finito col braccio sulla palla cadendo e le immagini lo hanno dimostrato. giustiificate, quindi, le proteste della Reggina, non quelle successive di bianco che ha subito la seconda ammonizione ed è stato espulso.
GOL
Bello il gol di Acquafresca di testa, favorito da una leggerezza delle difesa
amaranto, angolato il rigore di Brienza che si è coordinato bene facendo centro,
nonostante Marchetti gli abbia intuito il tiro.

Rino Tebala

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