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La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il sequestro di beni per cinque milioni di euro nei confronti di tre indagati nell’inchiesta Poseidone sui presunti illeciti nella gestione della depurazione in Calabria.
La richiesta di sequestro, che è stata avanzata nei mesi scorsi, è stata rivolta al gip di Catanzaro che a sua volta l’ha trasmessa al giudice di Roma per competenza territoriale. La vicenda riguarda una parte dell’inchiesta Poseidone relativa all’utilizzo di fondi comunitari per la realizzazione di una azienda in Calabria. L’inchiesta Poseidone, che conta un centinaio di indagati, fu avviata nel 2005 dall’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, al quale fu revocata dall’allora procuratore Mariano Lombardi dopo che il suo sostituto inviò un’informazione di garanzia al senatore Giancarlo Pittelli. Lombardi motivò la sua decisione con il fatto di non essere stato informato preventivamente dell’informazione di garanzia. Successivamente l’indagine è stata affidata al sostituto procuratore Salvatore Curcio. Gli atti di Poseidone sono stati recentemente sequestrati dalla Procura di Salerno nell’ambito dell’inchiesta scaturita dalle denunce presentata da De Magistris dopo che gli fu revocata l’indagine.

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