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Serata memorabile per i 78 allievi del Conservatorio “F.Torrefranca” di Vibo che si sono esibiti presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, diretti con olimpica serenità e abituale efficacia dal Maestro Antonella Barbarossa. In
occasione del tradizionale concerto di Natale per la cultura universitaria europea, in prima fila per i preparatissimi allievi calabresi c’erano niente meno che il Cardinale di Stato Bertone e Maria Stella Gelmini, uno dei Ministri più nominati delle ultime legislature. Attenti e visibilmente compiaciuti, le due autorità hanno seguito il programma che prevedeva pagine memorabili di Wolfgang
Amedeus Mozart con l’esecuzione nelle parti soliste di Gabriella Morigi (soprano) e Daniele Paolillo (pianoforte), unendosi alle ovazioni che hanno salutato la perfetta esecuzione del concerto. Se la spiritualità di “Exultate Iubilate”, mottetto composto da un Mozart non ancora diciassettenne trova il suo culmine nel toccante “allegro non troppo”, il concerto in do minore per pianoforte e orchestra
del genio salisburghese è un duro banco di prova per tutti, vuoi anche per l’insolita chiave che caratterizza la sua inquietante complessità. Per molti è
stato ritenuto persino spasmodico nella “lotta” che contrappone il solista all’orchestra ne quadro di una più utopistica convivenza armoniosa fra individuo
e società: lo scontro ravvicinato, di una violenza quasi lacerante , a metà del primo movimento ne è il segno più manifesto. Tra archi e bassi di soave efficacia, Il sedicenne Paolillo se l’è cavata alla grande con tecnica magistrale e concentrazione assoluta. «E’ una partitura che mi ha sempre fatto sentire a mio
agio, nonostante la diversità rispetto alla maggior parte della produzione mozartiana – ha riferito poco dopo il ragazzo destinato verso un avvenire ancora
più brillante – ma il mio preferito resta comunque Bach». Straordinario anche nella sua umiltà, Paolillo ha iniziato a suonare un pianoforte verticale trovato in casa della nonna a Pizzo, proseguendo poi nella sua formazione che ha trovato
negli insegnamenti di Alessandra Brustìa (anche lei ovviamente presente), la
consacrazione capace di fargli meritare l’anno scorso la vittoria nel prestigioso
Premio delle Arti. Raggiante nonostante la plausibile stanchezza il Maestro
Barbarossa: «Una grande soddisfazione che poggia su due pilastri, ovvero disciplina e professionalità. La richiedo ai miei docenti nella certezza che poi le stesse caratteristiche vengano trasferite nelle classi di insegnamento. E’ per
questo che l’istituto che dirigo è citato come esempio». Concetto rimarcato anche
dalla inappuntabile anche se affabile Gelmini: “Esibizione di tali livello dimostrano l’eccellenza dei nostri conservatori. Il mio plauso va all’abnegazione e all’impegno che sottoscrivo anche dalla mia parte per mantenere alto questo livello. «Stretta nella scorta che la segue ovunque, viste le polemiche montate al seguito del suo decreto di radicale modifica al mammuth scolastico, il Ministro comunque ha fatto vari strappi al protocollo, concedendosi a foto e strette di mano. Dello stesso avviso il Cardinale Tarcisio Bertone: “Porto a questa bella gioventù il saluto del Papa che non è potuto essere presente per altri impegni, ma a cui racconterò tutto, la musica è una componente importante
nella formazione di ogni buon cristiano, mi compiaccio di avervi ascoltato così preparati e distinti». E stasera il sogno continua perché proprio a San Pietro (ore 21) nel quadro delle celebrazioni natalizie, l’orchestra si esibirà di fronte al Santo Padre, con un programma allargato e l’ulteriore risonanza della
diretta in mondovisione sulle frequenze di Sat 2000 e Radio Vaticana.

Vittorio Pio

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