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La Polizia di Stato ha arrestato a Reggio Calabria Giuseppe De Stefano, ritenuto il capo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta. De Stefano era inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi diramato dal Ministero dell’Interno. Giuseppe De Stefano è stato arrestato dalla Squadra mobile di Reggio Calabria in un appartamento nel centro della città. L’uomo che ha 39 anni, è ricercato dal 2003 per associazione di stampo mafioso e altri reati. De Stefano deve scontare una pena a 10 anni di carcere. Al momento dell’arresto, De Stefano, si trovava con la moglie e i figli in un appartamento del quartiere Pietrastorta di Reggio Calabria. De Stefano, che si incontrava con la famiglia eludendo i controlli delle forze di polizia, quando è stato arrestato non era armato Proprio per la sua condizioni di latitanza aveva persona la patria potestà dei figli, su decisione del Tribunale dei minori di Reggio Calabria che aveva motivato sostenendo che «il padre finora appare essere rimasto estraneo all’educazione dei figli, che è stata gestita totalmente dalla moglie. Il suo prolungato stato di latitanza ha privato i figli dell’ineliminabile figura paterna e del ruolo che essa è chiamata a svolgere nell’equilibrata formazione del carattere». I giudici del Tribunale dei minori hanno sostenuto che la latitanza di De Stefano ha condotto ad una «pressochè sua totale assenza dalla vita dei figli e, quindi, in un atteggiamento che per i suoi gravi effetti sui figli medesimi, deve essere sanzionato con la perdita della potestà». Giuseppe de Stefano è figlio di Paolo, già a capo della cosca, che venne ucciso in un agguato nel 1985.

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