2 minuti per la lettura
Operai di un cantiere che sta realizzando un lotto dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria sono stati minacciati da due uomini armati di fucile a canne mozze. Il fatto è avvenuto ieri mattina nei pressi di Bagnara Calabra, dove quattro operai dell’impresa Cossi di Sondrio sono stati fatti stendere a terra e minacciati di morte. Gli operai sono stati immobilizzati con i fucili puntati alla testa, da due uomini incappucciati che dopo averli intimiditi hanno rubato un camion dell’impresa e si sono allontanati. Il mezzo è stato poi abbandonato dopo un centinaio di metri. Già in passato la stessa impresa aveva subito altre intimidazioni. Sulla vicenda indaga la squadra mobile di Reggio Calabria.
I malviventi dopo aver minacciato gli operai hanno anche lanciato una jeep in un dirupo. Lo riferiscono fonti sindacali, che hanno diffuso una ricostruzione dell’episodio. Tutto è accaduto quando erano circa le 5,30 del mattino. Cinque operai si accingevano a dare il cambio turno in galleria, quando due individui dal volto coperto e armati di fucile li hanno costretti ad accostare e a scendere dalla loro jeep aziendale nella quale si trovavano. Dopo averli fatti stendere a terra, li hanno minacciati con durezza. Uno dei due banditi ha sferrato un colpo con il calcio del fucile sulla testa di una delle vittime, procurandole ferite profonde che poi sono state medicate in ospedale con svariati punti. Poco dopo i due malfattori hanno spinto la jeep da un dirupo e si sono dileguati.
REAZIONI
«La minaccia contro gli operai di un cantiere sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria è un vecchio copione delle intimidazioni mafiose contro cui ci vuole una ferma ed efficace reazione dello Stato». Lo afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero il quale si dice «allarmato per l’episodio, non nuovo ma sintomatico di una situazione che, se sottovalutata, rischia di creare ulteriori problemi allo sviluppo della Calabria».
Per il presidente della Regione quello che è avvenuto nei pressi di Bagnara Calabra «più che un campanello d’allarme potrebbe diventare una campana a morto. È intollerabile. Mi auguro che il ministro degli Interni presti la dovuta attenzione a quanti accaduto che non è il primo e, tempo, non sarà l’ultimo episodio di intimidazione. La ‘ndrangheta non può mettere una pietra tombale sulle legittime aspirazioni della Calabria di avere un futuro di legalità. E tutte le istituzioni, in primo luogo lo Stato a cui compete garantire sicurezza, devono fare la loro parte».
Abbiamo da tempo segnalato le situazioni di pericolo e quanto sta avvenendo nei cantieri dell’A3 e delle altre opere viarie della Calabria – ha concluso Loiero – e mi auguro un intervento in grado di garantire la sicurezza delle persone e il completamento delle opere vitali per la crescita della Calabria».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA