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Un varietà: così il regista Mimmo Calopresti interpreta il Barbiere di Siviglia, la più grande opera buffa italiana, nella sua rappresentazione andata in scena ieri sera al Teatro Politema di Catanzaro in prima nazionale. Una regia, quella di Calopresti, audace, fuori dagli schemi classici della lirica in cui lascia inalterate le componenti tradizionali, canto, musica e trama, ma, da regista cinematografico quale è, cambia profondamente il linguaggio visivo per far diventare l’opera un film, una commedia. Ed il pubblico catanzarese apprezza, tributando al regista un lungo applauso al termine della rappresentazione. La scenografia ingloba messaggi contemporanei come cinema, televisione e computer graphic. Il regista, di origini calabresi, colloca davanti al palco un enorme telo trasparente sul quale proietta immagini e colori. Anche lo sfondo del palcoscenico viene sfruttato, di volta in volta, come scenografia virtuale, colore, ambientazione o pura suggestione d’immagine. Le innovazioni di Calopresti, però, non si fermano qui. Il regista, in alcune scene, mette sul palco anche un operatore che riprende gli interpreti durante la loro esibizione proiettando le immagini sullo schermo sul palco, e un grande attore quale Nino Frassica, nel ruolo di Ambrogio, cui viene affidato il prologo ed alcune «incursioni» durante lo spettacolo. Le sorprese per gli spettatori non si esauriscono con la parte scenografica. Il regista interviene anche sugli interpreti. E così Figaro (interpretato dal baritono Angelo Veccia), si presenta in scena con una folta capigliatura colorata di rosso e blu con indosso una giacca leopardata e contornato da «ragazze coccodè», mentre Rosina (la mezzosoprano Francesca Provvisionato) fa la sua comparsa in baby doll e calze autoreggenti. L’allestimento di Calopresti dell’opera di Gioacchino Rossini, prodotto dalla Fondazione Politeama, rappresenta sicuramente una scommessa, che alla prima uscita sembra essere stata vinta. Il pubblico catanzarese, infatti, al termine dell’opera tributa un lungo applauso al regista che sale sul palco insieme a tutto il cast ed al direttore dell’orchestra della Provincia di Catanzaro «La Grecia», Marcello Rota.

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