2 minuti per la lettura
«Finalmente una buona notizia. Accogliamo con autentica soddisfazione la ratifica dell’accordo da 60 milioni di euro che garantirà a 1.759 precari calabresi una certezza per il futuro». Lo dichiara il capogruppo di Rifondazione comunista alla Regione, ed ex assessore alle Politiche del Lavoro, Nino De Gaetano, plaudendo alla sottoscrizione dell’intesa per la stabilizzazione di 712 lavoratori socialmente utili e 1047 lavoratori di pubblica utilità selezionati nel 2007 da un bando regionale. «La convenzione firmata a Roma tra il sottosegretario Viespoli e il governatore Agazio Loiero – dichiara – suggella il percorso comune tracciato da Regione Calabria e sindacati insieme con il governo di Romano Prodi, coronando l’impegno profuso da Rifondazione comunista all’interno della Giunta regionale in direzione del completo svuotamento del bacino di precariato. «Questa significativa tappa – ammonisce De Gaetano – non ci deve però appagare nè farci distogliere l’attenzione dal traguardo finale: in Calabria, infatti, restano ancora in attesa di una buona notizia 4.936 precari. A questo scopo Rifondazione comunista rivolge un appello agli amministratori pubblici calabresi che non lo abbiano già fatto, invitandoli a rispondere ai bandi per la stabilizzazione dei loro lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Ai sindaci diciamo che non c’è più tempo da perdere. Le novità introdotte dal ministro Brunetta faranno di questa davvero l’ultima occasione utile per dare una prospettiva sicura a uomini e donne spesso con anni di anzianità di servizio alle spalle e, nonostante questo, ancora senza contributo pensionistico». «La nuova legge sulla pubblica amministrazione voluta dal governo Berlusconi – spiega infatti De Gaetano – impedirà a partire dal 1 luglio 2009 ulteriori stabilizzazioni, abrogando tutte le norme contenute nelle finanziarie 2007 e 2008 e condannando ad un destino di incertezza migliaia di precari italiani ai quali ci si limiterà a garantire come contentino una riserva (massimo del 40%) nei fantomatici concorsi del triennio 2009-2011. Non c’è che dire, il centrodestra ha studiato proprio una bella ricetta per risolvere il problema: dalla padella del precariato si passerà direttamente alla brace della disoccupazione. Un minaccioso scenario contro il quale Rifondazione comunista continuerà ad opporsi offrendo sostegno e voce ai più deboli: in particolare chiediamo al governo Berlusconi di abrogare la norma che introduce il blocco del turn-over nella pubblica amministrazione, di inserire nella legge finanziaria una norma per la stabilizzazione dei precari in forza nei Comuni con più di 5mila abitanti e, per ultimo, di riconoscere ai lavoratori Lsu ed Lpu i contributi pensionistici per tutti gli anni di servizio».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA