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Mille e cento studenti provenienti da ogni parte della regione hanno assistito alla presentazione del contributo offerto dall’Università della Calabria per la costruzione del superacceleratore di particelle Lhc (Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra. L’incontro si è tenuto stamani alla presenza del rettore, Giovanni Latorre, e di Giancarlo Susinno, coordinatore del Gruppo Alte Energie del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo di Arcavacata, che al progetto dell’Lhc ha dato un contributo rilevante. «Cari ragazzi, signori professori – ha detto Latorre, salutando gli studenti e i docenti delle diverse scuole che hanno aderito all’iniziativa – siamo lieti di avervi con noi e di poter condividere insieme un momento di grande importanza, che fa onore a tutta la Calabria, confermando il valore internazionale dei nostri ricercatori e dell’attività scientifica che li vede protagonisti». «Dovevamo promuovere questo incontro – ha proseguito Latorre – non solo perchè esso avrebbe dato la possibilità, a tanti giovani studenti liceali, magari prossimi iscritti della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Unical, di conoscere il valore di questa ricerca e dei risultati scientifici che essa ha prodotto e certamente ancora determinerà negli anni a venire, ma anche per presentare un gruppo di ricerca, quello delle Alte Energie del Dipartimento di Fisica, che fa onore al nostro Ateneo ma porta in alto il nome della nostra regionè».
«La vostra presenza così numerosa questa mattina – ha detto Susinno – è la più bella gratificazione per il lavoro che in questi anni il Gruppo Alte Energie del Dipartimento di Fisica ha portato avanti, ma anche un incentivo a proseguire questa straordinaria esperienza, grazie alla quale abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con scienziati di tutto il mondo e di collaborare alla riuscita di un progetto di portata e di prospettiva rilevantissima. Se penso che questo percorso è iniziato venti anni fa e che oggi abbiamo la possibilità di toccare con mano la conclusione di questa fase di ricerca, provo allo stesso tempo un’emozione e un orgoglio indescrivibili, che appartengono alla esperienza di ognuno di noi ma, ritengo, coinvolgano e vadano considerati come patrimonio di tutta la comunità scientifica dell’Unical». «Lo scorso 10 settembre – ha proseguito Susinno – per la prima volta il superacceleratore del Cern di Ginevra, il più potente esistente al mondo, i cui spettrometri e rilevatori sono stati costruiti in larga parte nei laboratori di questa Università, è stato messo in moto con successo, rappresentando un esperimento di portata storica. È stato cosi che migliaia di elementi dell’acceleratore hanno lavorato in accordo, sincronizzandosi a meno di un miliardesimo di secondo, dando vita ad un’attività scientifica mai prima d’ora messa in pratica».
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