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Sono stati celebrati ieri pomeriggio i funarali delle due vittime calabresi dell’incidente sul lavoro avvenuto lungo la A1. A Grotteria ben duemila sono state le persone che hanno partecipato alla funzione nell’enorme chiesa di San Nicola di Pirgo-Dragoni per accompagnare il feretro di Giovanni Mesiti. Stessa composta partecipezione anche a Sinopoli per l’estremo saluto a Rosario Caruso nella chiesa di Santa maria e San Giorgio. I due originari della provincia di Reggio Calabria hanno perso la vita a Barberino del Mugello nel cantiere della variante di valico dell’Autostrada del Sole. Tante le autorità presenti che si sono divise tra le due funzioni celebrate con appena un’ora di differenza l’una dall’altra. Da Demetrio Naccari Carlizzi a Maria Grazia Laganà, da Michelangelo Tripodi a Santo Gioffrè fino ai vertici della ditta per la quale i due calabresi lavoravano, la “Toto”. Dopo le esequie le prime parole che i familiari hanno pronunciato sono tutte per la ricerca della verità. Tutti, infatti, increduli per la morte dei loro congiunti hanno chiesto a gran voce che si faccia chiarezza anche se purtroppo nessuna ammissione di responsabilità restituirà loro l’affetto dei loro cari, padre e marito Mesiti e figlio e fratello Caruso.

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