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Il marito di Monica Alexandrescu lancia un appello alle istituzioni: non abbiamo i soldi per mandare la salma in Romania. Analogo appello lancia il padre della rumena uccisa e poi bruciata Ottaviano e la sorella Claudia. Dopo avere avuto l’ufficialità che i resti trovati carbonizzati nella Fiat Brava il pomeriggio di domenica 14 settembre erano della loro congiunta hanno bussato a varie porte ma nessuno gli ha risposto. Francesco Scidà, marito della vittima, fa presente che ci vogliono 5.000 euro che il pover’uomo dice di non avere.
E’ da presumere che l’assassino, dopo aver ucciso la ragazza con colpi di pistola alla testa abbia cosparso del carburante sulla vettura convinto che sia dell’auto che della vittima non sarebbero rimaste traccie ed invece non è stato così. E’ probabile infatti che la pioggia caduta ad intermittenza abbia spento il fuoco permettendo al bravo medico legale Katiuscia Bisogni di arrivare all’identificazione della vittima, cosa avvenuta a tempo di record giorni fa a seguito dell’esito dei test del Dna. Allo stato intanto non si verificano novità sulle indagini a causa dello stretto riserbo sulle indagini condotte dai Carabinieri. Sembre comunque che stia trovando consistenza una pista rumena. Si parla di un connazionale con il quale Monica si accompagnava anche se gli inquirenti guardano pure alla pista italiana. Risulta infatti che Monica frequentava uomini del posto con i quali si appartava. A tal riguardo si stanno controllando i tabulati telefonici per vedere le persone con cui si sentiva per appuntamenti o altro. Anche il marito diceva che, quando raramente si vedevano, sentiva spesso la moglie parlare al telefono e che pronunciava non di rado la parola avvocato. In effetti gli investigatori hanno sentito un avvocato e un noto imprenditore vibonese che comunque pare abbiano chiarito la loro posizione. Le indagini quindi si sarebbero spostate verso la pista rumena, in particolare su un giovane di circa 35-40 anni che spesso era stato visto con Monica. Una importanza non da poco potrebbero assumere gli esiti dei rilievi scientifici sulla Fiat Brava che non era del tutto bruciata. Autovettura che qualcuno aveva regalato alla donna, come ci aveva detto il marito, poichè lei aveva già una Fiat Uno che si trova parcheggiata sotto casa sua in via Cancello Rosso. Insomma come possiamo ben notare gli ingredienti per un “giallo” ci sono tutti.
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