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La prima donna presidente in un Tribunale in Calabria , il più giovane presidente del Tribunale di Crotone. Assomma a se vari primati l’immissione in ruolo di Maria Luisa Mingrone, da ieri presidente del Tribunale di Crotone, che ha giudato da reggente negli ultimi mesi, nota alle cronache soprattutto nella veste di presidente della sezione penale, funzione con cui ha celebrato importanti processi di mafia e contro i cosiddetti colletti bianchi. < Una ventata di primavera >, per usare le parole del procuratore della Repubblica Raffale Mazzotta nel corso di una cerimonia sobria che ha portato con sè un cambiamento ai vertici del Palazzo di giustizia: a 15 giorni dell’insediamneto dello stesso Mazzotta, ieri ha assunto spessore e concretezza il decreto di nomina della Mingrone firmato dal presidente della Repubblica lo scorso 18 settembre. Il giuramento si è tenuto davanti al colleggio presieduto da Raffaele Lucente il quale ha avuto buon gioco nel ricordare le comuni origini strongolesi e le doti della collega con cui ha collaborato tanti anni < passione, spirito di sacrificio, abnegazione >. Lui e la Mingrone si sono complimentati reciprocamente per le competenze professionali. Ci sono stati toni di amarcord nel’intervento del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati Salvatore Iannotta per il quale il più bel successo personale della Mingrone risale al 1991 quando una sua eccezzione alla Corte Costituzionale fu accolta e venne sancito il principio del risarcimento dovuto ai congiunti delle vittime di incidenti stradali. Ma Iannotta ha anche ricordato l’esordio da pm della Mingrone che appena in mezz’ora si studiò le carte e fece una requisistoria favolosa. L’avvocato Nigro presidente della camera penale ha sottolinaeto i rapporti improntati alla correttezza che la Mingrone ha instauratocon con il Foro e i penalisti in particolare ringraziandola per il lavoro compiuto. Infine ha preso parola la Mingrone che ha parlato dell’evento come una tappa importante nella sua carriera iniziata 27 anni fa, di cui ha evidenziato la missione finalizzata al compimento della giustizia. Ma non è un lavoro come un altro, facendo riferimento al suo essere donna e dopo aver ringraziato i suoi colleghi ha ricordato anche i suoi maestri da cui ha appreso valori, forza e determinazione. La Mingrone ha concluso facendo a tutti auguri di buon lavoro tra gli applausi di un pubblico fatto di colleghi, personale di cancelleria, di tante autorità e di una nutrita presenza di avvocati. Un pubblico ampio che ha voluto, come lei stessa ha spiegato, condividere nel senso più esteso possibile il senso di una “missione”.

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