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Un appello forte ai sindaci della provincia affinché condividano la battaglia dei lavoratori degli enti locali, costretti a fare i conti con la situazione di disagio determinata da alcune decisioni del ministro Brunetta. Questo il nocciolo duro dell’assemblea svoltasi presso Palazzo dei Nobili, indetta dalle organizzazioni sindacali in contemporanea in tutta Italia. “L’obiettivo – ha spiegato il segretario generale della funzione pubblica Cisl, Antonio Bevacqua – è chiedere ai sindaci di sottoscrivere il documento di disagio da presentare all’Anci. Un disagio che non riguarda solo i dipendenti, in quanto questo decreto va a smantellare l’intera pubblica amministrazione”. Tre i punti all’ordine del giorno ovvero la restituzione nella contrattazione della cifra sottratta ai fondi di ente e amministrazione che è pari a 1,7 miliardi di euro, che in cifre per i lavoratori corrisponde a circa 700 euro in meno che ogni dipendente percepirà. “Questo – ha proseguito Bevacqua – grazie al decreto Brunetta che sta intervenendo in modo pesante sulle tasche dei lavoratori. Inoltre va a tagliare i fondi della produttività”. Il secondo punto discusso è stato lo stanziamento nella legge finanziaria di risorse sufficienti a rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) ribadendo l’intangibilità del contratto nazionale. Terzo punto è la stipula di un accordo sul nuovo modello contrattuale che riconfermi l’unicità del modello per il lavoro privato e pubblico. Durante l’assemblea, inoltre, è stato precisato che non è stato raggiunto l’accordo tra i sindacati e il Comune sull’utilizzo dei fondi destinati alla produttività collettiva. Questo ha portato al blocco del contratto decentrato di secondo livello degli enti locali. Di fronte alla proposta di scioperare, però, l’assemblea si è tirata indietro optando per una dura battaglia mediatica.
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