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Era entrato nei locali della banca come ogni mattina. Quasi sempre il primo ad aprire gli uffici che di lì a poco si sarebbero affollati di gente. Mai però si sarebbe immaginato di trovarsi davanti qualcuno che nei locali era arrivato prima di lui, dopo aver realizzato, per tutta la notte, un buco nella parete. Per Francesco Cocciolo, 56enne direttore della filiale di Maesiano della Banca di Credito cooperativo di San Calogero, la vista di quelle due persone scomparse dal nulla e con il volto coperto da un passamontagna è stato quasi uno shock. Lo hanno afferrato intimandogli con una pistola, probabilmente calibro nove, di consegnar loro le chiavi per aprire la cassaforte presente in un’ala dello stabile sito al piano terra e lungo la Provinciale Vibo-Tropea. Il direttore, ripresosi dal momento di smarrimento, ha risposto loro di non esserne in possesso aggiungendo che il caveau aveva la chiusura programmata da un timer e che solo verso le nove sarebe stato posssibile accedervi. . Una frase che probabilmente ha innervosito i due incappucciati , uno dei quali ha colpito Cocciolo al volto con il calcio dell’arma. Un gesto quasi certamente di frustrazione per il colpo pianificato nei minini particolari, ma inevitabilmente sfumato dopo una notte di “lavoro”che avrebbe potuto fruttare loro numerose decine di migliaglia di euro. Non potendo più arraffare il bottino, i malviventi hanno rinchiuso il direttore in una stanza , prendendogli il cellulare e imboccato velocemente il percorso inverso passando dal buco e uscendo dal sottoscala del palazzo che ai piani superiori ospita gli uffici . Stando ben attenti a non farsi vedere hanno aperto il portoncino sito nella parte retrostante l’edificio e, senza dare nell’occhio, nonostante la gente che iniziava a sostare dinanzi all’ingresso dell’Istituo di Credito cooperativo, si sono allontanati a piedi insieme a d una terza persona che faceva da palo. A far scattare l’allarme, verso le otto e trenta, sono stati alcuni dipendenti che, entrati n banca hanno visto il loro direttore, successivamente medicato in pronto socoorso, fortemente scosso. I carabinieri della Compagnia di Vibo e della stazione di Filandari hanno avviato subito le ricerche che però al momento non hanno dato alcun esito anche perchè la vittima non ha potuto riconoscere i suoi aggressori in volto, anche se uno dei due aveva un accento straniero. Un altro particolare è che entrambi erano brevilinei. Appare certo che, malgrado il colpo sia fallito per un imprevisto, ad operare siano state persone che sapevano il fatto loro. Avranno osservato attentamente le abitudini di Cocciolo, effettuato diversi sopralluoghi sia nell’area del palazzo dalla quale sono entrati che nello stesso istituto bancario. Ed è proprio per questo motivo che i carabinieri, con ogni probabilità, visioneranno i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti all’interno della sala principale alla ricerca di persone di bassa statura e dalla costituzione esile con cui fare un confronto.

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