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CATANZARO – Ha scelto di ricorrere al rito abbreviato, Giovanni Romeo, il pensionato di 65 anni arrestato il 17 giugno scorso per presunte molestie sessuali nei confronti di una ragazzina di tredici anni. La decisione sarebbe scaturita dalla possibilità di ottenere in caso di condanna, uno sconto di pena, e ieri il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Tiziana Macrì, ha condannato Romeo a quattro anni di reclusione, accogliendo la richiesta del legale, Gregorio Viscomi, e ottenendo la detenzione domiciliare. Il pensionato, coinvolto in un’inchiesta su un presunto giro di pedofilia, avviata lo scorso mese di giugno, sarebbe stato riconosciuto dalla sua vittima, la quale avrebbe ricordato il viso del suo aggressore attraverso delle foto. Nell’ambito della stessa indagine, nel marzo scorso, erano finite in manette anche la mamma della adolescente e la zia, in quanto avrebbero indotto la ragazza alla prostituzione, utilizzando l’abitazione aBotricello, per ricevere i clienti. Una triste vicenda di violenza familiare perpetrata tra le mura domestiche e iniziata diversi anni fa, che ha visto la vittima, costretta a prostituirsi anche per pochi spiccioli, dove la giovane sarebbe stata l’unica protagonista. Per la madre e la zia della tredicenne, la richiesta di giudizio immediato è stata fissata al prossimo mese di novembre, anche se gli avvocati Luigi Falcone ed Enzo Puccio, stanno valutando la possibilità di ricorrere ad un rito alternativo.
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