Il rettore dell'Università Magna Graecia, Giovanni Cuda
1 minuto per la letturaIl rettore dell’Università della Magna Graecia di Catanzaro, Giovanni Cuda, in merito all’operazione dei giorni scorsi, esprime solidarietà ai colleghi coinvolti
«Desidero innanzitutto ribadire la piena fiducia nel lavoro della magistratura, nella sua imparzialità e nella capacità di fare chiarezza sui fatti oggetto dell’operazione».
Lo afferma il rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovanni Cuda, con riferimento all‘inchiesta della procura di Catanzaro che nei giorni occorsi ha coinvolto alcuni docenti dell’ateneo catanzarese con accuse che vanno dalla corruzione al maltrattamento di animali.
LE PAROLE DEL RETTORE GIOVANNI CUDA
«In questo momento – prosegue Cuda – l’Università Magna Graecia di Catanzaro si stringe attorno ai colleghi coinvolti, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà, convinti che la verità potrà presto emergere. È doveroso sottolineare che il nostro Ateneo, pur scosso da quanto accaduto, rimane saldamente ancorato ai principi che lo contraddistinguono: eccellenza nella formazione, assistenza sanitaria d’avanguardia e un costante impegno per il rispetto delle norme etiche e giuridiche, per noi di primaria importanza. Rivolgo un appello all’intera comunità accademica, agli studenti e alle famiglie affinché, in questo momento di difficoltà, continuino a sostenere con fiducia e determinazione l’impegno dell’Università Magna Graecia nel perseguire la conoscenza e la ricerca come strumenti per costruire un futuro migliore».
OPERAZIONE GRECALE, UNDICI ARRESTI
L’inchiesta dei finanzieri, denominata “Grecale” e coordinata dalla Procura, ha portato nel complesso a 11 arresti per associazione a delinquere, corruzione, truffa ai danni dello Stato, falso e maltrattamento di animali, e alla sospensione di un dirigente Asp dall’esercizio delle pubbliche funzioni per la durata di un anno.
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