Il palazzo sede della Provincia di Vibo Valentia
3 minuti per la letturaCrisi alla Provincia di Vibo, i centristi invocano le dimissioni di L’Andolina dopo la vicenda della nomina del vice e la seconda mancata approvazione del Bilancio
VIBO VALENTIA – Aria di forte crisi alla Provincia di Vibo e la presidenza sempre più contestata, tanto ricevere la richiesta di dimissioni. Mentre non si è ancora spenta l’eco della nomina del presidente Corrado L’Andolina – eletto dal centrodestra – del suo vice nella persona dell’ex capogruppo del Pd, subito espulso dal partito, e prima ancora le polemiche per la mancata approvazione del bilancio di previsione per la caduta del numero legale determinato dalla fuoriuscita delle opposizioni dall’aula, oggi, 5 novembre, si è registrata un’altra vicenda che contribuisce a rendere teso il clima a palazzo ex Enel.
Nella seduta infatti doveva essere discusso nuovamente la pratica del bilancio ma anche in questa occasione si è arrivati ad un nulla di fatto. Domani, 6 novembre, si andrà in seconda convocazione ma ormai il dado è tratto. E questo ha dato adito alle opposizioni del polo di Centro per attaccare la massima carica dell’ente intermedio.
“CRISI POLITICA ALLA PROVINCIA E SPACCATURA PRESIDENTE-MAGGIORANZA”
Ad intervenite sono nello specifico Maria Rosaria Nesci e Vito Pitaro (Noi Moderati), Giuseppe Condello (Italia Viva) e Salvatore Bulzomì (Udc) che, evidenziando l’assenza del presidente della provincia alla seduta convocata dallo stesso per l’approvazione del bilancio, nonostante la “responsabile presenza dei consiglieri eletti nel nostro gruppo”, sostengono che questo determina “l’apertura di una profonda crisi politica dell’ente, ma soprattutto una spaccatura definitiva tra il presidente e la maggioranza politica che lo ha sostenuto ed eletto. È da tempo, infatti, che la Provincia ha abdicato al proprio ruolo politico e amministrativo per dare, invece, sfogo a personalismi ed egocentrismi tipici dell’uomo solo al comando e che ci riportano, purtroppo, ad altre esperienze come quella del Comune di Vibo il cui epilogo è noto a tutti”.
Parlano, gli esponenti di Centro di “acrobazie politiche degne dei più grandi circensi, unitamente alla mortificazione della politica e di chi la rappresenta. Si è cercato di camuffare il trasversalismo più becero in azione politica a tutela del dell’ente ma il risultato è sotto gli occhi di tutti e cioè un ente il cui presidente è stato eletto da un preciso schieramento di centro destra e invece ,oggi sostenuto da un’aggregazione politica trasversale e il cui vice presidente è stato eletto nelle file del Partito democratico. L’azione politica già silente, oggi è accompagnata da un’azione amministrativa ancor meno incisiva”.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VIBO INVITATO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI
I partiti centristi però affermano di non aver intenzione di lasciare la Provincia al “declino politico amministrativo a cui è destinata in assenza di un cambio di rotta repentino e improcrastinabile”, né è loro intenzione “abdicare rispetto alle responsabilità di cui in questi anni ci siamo fatti carico proprio per evitare che l’ente subisse danni irrimediabili. Per cui, alla luce del nuovo e trasversale quadro politico formatosi in queste ore in seno alla Provincia di Vibo”, Noi Moderati, Italia Viva e Udc rivolgono un appello al presidente L’Andolina “affinché rimetta il proprio mandato, rassegnando le dimissioni, così da permettere un ritorno alle elezioni di un nuovo presidente e affinché si possa superare l’attuale crisi e creare quella stabilità politica e amministrativa che nel corso del suo mandato sono venuti a mancare”.
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