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ROMA (ITALPRESS) – Patrick Zaki è stato scarcerato. Lo rende noto la ong Eipr per cui lavorava, postando una foto del giovane abbracciato alla madre. Lo studente egiziano dell’università di Bologna, arrestato il 7 febbraio del 2020, è uscito dal carcere di Mansoura.
BOLOGNA (ITALPRESS) – “Tutto bene” e “forza Bologna” sono le prime parole, come mostra un video esclusivo pubblicato da Repubblica.it, di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna scarcerato questa mattina dopo più di 600 giorni. Le immagini che ritraggono Patrick Zaki con i suoi familiari, subito dopo il rilascio questa mattina all’uscita del commissariato di Mansoura, sono “immagini di libertà”. Lo dice all’agenzia ITALPRESS Rita Monticelli, docente dell’Università di Bologna e coordinatrice del master Gemma, frequentato da Patrick Zaki. “Sono molto felice, sento questa luce, questo respiro”, commenta commossa al telefono Monticelli. “Ho sentito la famiglia, sono felici”, aggiunge. “Speriamo – ribadisce – che sia l’inizio dell’assoluzione completa dalle accuse”, intanto questo è un “segnale bello e importante”.
La prof di Patrick racconta di aver sentito i suoi familiari anche stamattina, mentre lo aspettavano in attesa del rilascio. “Li ho sentiti trepidanti”, osserva. Patrick Zaki è libero, ma ancora sotto processo. La prossima udienza è fissata per il primo febbraio. “Speriamo di vederlo a Bologna – dice ancora Monticelli -. Dai familiari sappiamo che ha moltissima voglia di capire di riprendere gli studi e da parte nostra c’è tutta la disponibilità. In qualsiasi momento voglia riprendere il filo noi ci siamo”. E aggiunge: “La famiglia è grata a quanti l’hanno sostenuto, ormai sono parte della famiglia”. Tra i primi a commentare l’atteso rilascio il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari. “Nella mattina di ieri, – scrive il Rettore in una nota – quando i giudici del tribunale speciale di Mansoura hanno disposto il rilascio di Patrick, siamo stati colti da un sentimento di sollievo e di gioia che ha contagiato tutta la nostra comunità. La voce è corsa di aula in aula, di studio in studio, e tutti siamo stati emozionati e commossi”. “La fine di questa terribile vicenda – prosegue – è ora una speranza resa ancora più concreta dalla sua scarcerazione: le immagini che giungono dall’Egitto ci colmano di felicità. Il nostro ateneo ha lottato fin dal primo giorno, fin da quel lontano 7 febbraio 2020, perché i diritti di Patrick fossero rispettati e per ribadire il nostro sostegno ai diritti fondamentali della persona, alla libertà di parola e di insegnamento, e al valore ineguagliabile del pensiero critico”.
“Oggi – conclude Molari – è quindi una giornata di festa, anche se non bisogna abbassare la guardia fino al completo proscioglimento dalle accuse. Speriamo che Patrick possa mettersi alle spalle questi due anni dolorosi e possa tornare presto ai suoi studi qui a Bologna, nella sua università. Il suo posto è qui, nella nostra comunità, assieme ai suoi compagni e ai docenti che non vedono l’ora di riabbracciarlo”. “Ciao Patrick! Che bello vederti finalmente libero. Fino alla fine Forza Bologna”, è il commento social del sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Intanto sul web iniziano a circolare le prime foto del rilascio, come quella che lo vede abbracciato alla sorella. “Dopo più di 600 giorni di ingiusta prigionia, Patrick Zaki è stato liberato ed è uscito di prigione. Nella foto l’abbraccio commovente con la sorella”, scrive il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, postando su Facebook l’immagine. “E Bologna risponde: forza Patrick! Finalmente libero, speriamo presto assolto. Ti aspettiamo!”, scrive invece la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, in un tweet. “Da 22 mesi aspettavamo di vedere quel sorriso”, scrive sempre su Twitter Amnesty Italia. Per il delegato per gli studenti dell’Università di Bologna, Federico Condello, “se ieri è stata una giornata di gioia grande, sì, ma cauta e ancora incredula, oggi possiamo gioire più apertamente. Sappiamo che questo non è il traguardo, ma solo un passo verso il traguardo. Però ci conforta immensamente il pensiero dell’abbraccio che ha riunito Patrick ai suoi cari. È un abbraccio così grande che ci sarà un posto, ne siamo convinti, per tutti coloro che in questi interminabili mesi hanno invocato la libertà di Patrick nelle piazze, nelle strade, sui media”. “Un ringraziamento profondo – conclude – a tutte le istituzioni, a tutte le associazioni – Amnesty in testa – e a tutti gli artisti che sono stati al fianco dell’Alma Mater in questa battaglia di giustizia”. La foto che ritrae Zaki e la sorella è quella che anche le altre istituzioni postano sui social per salutare il rilascio dello studente.
“Un abbraccio che vale più di tante parole. Bentornato Patrick Zaki!”, scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Eccolo Patrick Zaki: appena uscito dal carcere. Il primo abbraccio. L’immagine di un giorno bello, di speranza”, è il commento su Twitter del presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “Dopo 22 mesi di detenzione Patrick Zaki è stato scarcerato! L’immagine che tutti aspettavamo. L’impegno per la libertà continua”, scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
(ITALPRESS).
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