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ROMA (ITALPRESS) – Il forte calo del mercato dell’auto a settembre, secondo l’Unrae è determinato dal sovrapporsi di due pesanti crisi congiunturali: da un lato la prosecuzione della carenza delle forniture legate alla cronica crisi dei microchip, che causa forti ritardi nella consegna di moltissimi veicoli e rallenta le vendite in tutti segmenti di mercato; dall’altro l’esaurimento delle risorse destinate all’Ecobonus, che in due giorni ha visto dissolversi anche i fondi che nelle scorse settimane erano stati trasferiti dall’Extrabonus per supplire a un primo esaurimento dell’Ecobonus già in piena estate.
“Il continuo stop and go degli incentivi – afferma il presidente dell’Unrae, Michele Crisci – non aiuta certo il mercato dell’auto ad agganciare l’attuale fase di ripresa dell’economia nazionale e a ridurre l’handicap dovuto alla crisi dei semiconduttori. Ribadiamo perciò il nostro appello al Governo affinchè faccia rientrare il finanziamento dell’Ecobonus all’interno di una strategia di lungo periodo per l’intero settore dell’automotive, il cui rilancio farebbe anche aumentare ulteriormente il Pil oltre il livello previsto nella Nota di aggiornamento del Def, viceversa dal settore automotive arriverà un pesante contraccolpo”. Secondo Crisci “l’occasione per consolidare le buone intenzioni che il Governo Draghi ha finora mostrato è la prossima Legge di Bilancio. In quella sede è opportuno introdurre programmi e interventi risolutivi, avviando una corretta strategia di lungo periodo in linea con il percorso di decarbonizzazione, in cui rientra anche lo svecchiamento del parco circolante. Auspichiamo venga quanto prima dato seguito al Tavolo Automotive, dove siamo pronti a portare le nostre proposte, come sempre, in modo costruttivo. E’ opportuno indirizzare risorse verso un programma di sostituzione delle auto più inquinanti con vetture di nuova generazione, realizzare un piano concreto di sviluppo e attuazione urgente delle infrastrutture di ricarica ad alta potenza su tutto il territorio italiano con specifico riferimento alle nostre autostrade e rivedere con sollecitudine la fiscalità sull’auto in generale e sulle auto aziendali in particolare”, conclude Crisci.
(ITALPRESS).

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