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PESARO (ITALPRESS) – Il periodo della storia della musica che va dal 1790 al 1830 e che idealmente può essere racchiuso tra gli anni della morte di Mozart e quelli della vita artistica di Rossini, è stato popolato in Italia da tantissimi compositori, molti dei quali ingiustamente caduti nell’oblio. Per citarne solo alcuni si pensi ad esempio a Carafa, Coccia, Generali, Manfroce, Mercadante, Mosca, Pacini, Pavesi, Pucitta, Raimondi, Ricci, Vaccai (in rispettoso ordine alfabetico). La loro provenienza e i territori in cui operarono offrono una fotografia completa dell’Italia in cui sono presenti praticamente tutte le regioni con qualche picco di presenza per la Campania, la Sicilia, il Lazio e le Marche. Parlando di numeri e contando solo i più noti potremmo arrivare ad oltre cinquanta compositori per un’imponente produzione di circa 1200 opere. Alcuni di questi compositori sono stati precursori diretti, maestri, colleghi di studio, allievi, imitatori di Gioachino Rossini, altri semplicemente ottimi compositori con propri tratti distintivi la cui conoscenza potrà aiutare ad approfondire la storia dell’Opera di inizio Ottocento che va sotto il nome di “Belcanto italiano”.
Siamo di fronte, quindi, ad un patrimonio di straordinario valore per la storia dell’opera lirica italiana ed in generale per la cultura. Alla luce di queste valutazioni l’idea originaria di Rudolf Colm, un milanese appassionato di musica di quel periodo, amico di Pesaro, del Rossini Opera Festival (ROF) e grande appassionato di musica e di Gioachino Rossini in particolare, è stata quella di impegnarsi per la riscoperta e la rinascita di opere appartenenti a questo prezioso periodo italiano. L’idea è stata poi condivisa ed ulteriormente sviluppata assieme all’Orchestra Sinfonica G. Rossini (direttore artistico Daniele Agiman e presidente Saul Salucci) e al Comune di Pesaro (Assessore alla Bellezza Daniele Vimini).
La portata del progetto ha poi aperto a contatti illustri: il ROF e l’Accademia Rossiniana Alberto Zedda (entrambe rappresentate da Ernesto Palacio); la Fondazione Rossini (direttore scientifico Ilaria Narici); il Conservatorio Statale di Musica G. Rossini (direttore Fabio Masini, docente Concetta Assenza).
Grazie a questa straordinaria disponibilità di competenze artistiche ed organizzative, è nata così l’idea di dar vita ad un Festival lirico. Si è scelto il titolo “Il Belcanto ritrovato” e la realizzazione della I edizione sarà nell’estate 2022 a Pesaro, città Unesco della Musica. Con questo Festival si intende recuperare e fare conoscere in Italia e all’estero autori italiani di quel periodo attraverso rappresentazioni operistiche, concerti, conferenze e convegni musicologici. Su iniziativa dell’Assessorato alla Bellezza di Pesaro verranno coinvolti nel progetto di questo Festival a vario titolo le eccellenze musicali della Città, come il ROF, l’Accademia A. Zedda, la Fondazione Rossini, il Conservatorio Rossini e ovviamente l’Orchestra Rossini. Dalla scelta del repertorio all’individuazione dei testimoni musicali, dalle esigenze tecniche alle scelte degli interpreti, dal taglio registico alle prassi filologiche, le istituzioni pesaresi e rossiniane potranno essere coinvolte in questo appassionante progetto, con la Fondazione Rossini a svolgere quel ruolo da “Père noble” che potrà mettere al servizio del recupero di autori e opere poco conosciute la metodologia e le competenze maturate nella restituzione dell’opera di Rossini.
Un elemento chiave per il successo dell’iniziativa è quello di riuscire ad alimentare questo Festival con titoli di opere di cui purtroppo nella maggior parte dei casi non esiste alcuna trascrizione moderna degli spartiti. Si intende quindi creare una rete tra le biblioteche dei principali conservatori italiani con il Conservatorio di Pesaro come capofila per un’attività di ricerca, studio, analisi e trascrizione dei materiali, permettendo così alle opere prescelte di essere eseguite a partire dal Festival pesarese. Più specificamente si pensa di coinvolgere quei conservatori che prevedono corsi di musicologia biennali o triennali e i cui studenti possano operare con competenze specifiche e sotto la supervisione di un docente.
Già dall’01.08.2021 si accenderà un faro sul Festival con l’esecuzione presso il Teatro Rossini di Pesaro di un concerto con brani scelti da opere di quel periodo, proponendo di fatto una piccola anteprima della riscoperta musicale.
Il concerto sarà preceduto dal racconto alla stampa del progetto Festival, racconto proposto dalle personalità coinvolte in quello che appare un affascinante sforzo creativo corale.
Obiettivo conseguente alla riscoperta di questo tesoro nascosto della storia dell’opera italiana, sarà quello di permettere un ampliamento dell’offerta di musica operistica dell’Ottocento per i teatri italiani e stranieri creando anche dei percorsi particolari che consentano ad un pubblico giovane di avvicinarsi all’opera lirica senza inutili timori reverenziali.
E’ nata l’ambizione che questa iniziativa possa mettere in moto le risorse artistiche e musicali di un intero paese.
(ITALPRESS).

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