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ROMA (ITALPRESS) – “Cinquant’anni fa lo Statuto dei lavoratori diveniva legge della Repubblica, nel percorso di attuazione di quei principi di libertà, solidarietà e giustizia che la Costituzione, sin dal suo primo articolo, ha legato alla dignità del lavoro e al suo valore sociale. Questo processo storico, attraverso il quale i lavoratori, i cittadini, le imprese, le forze politiche e sociali sono riusciti – tra conflitti, convergenze, contrattazione – ad ampliare i diritti e il loro concreto esercizio, ha contribuito a rafforzare la democrazia e a sostenere lo sviluppo del Paese”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Tanto si è discusso, e tanto inevitabilmente si discuterà ancora, su cosa va aggiornato di quel complesso di norme, cosa preservato e cosa ulteriormente potenziato”, aggiunge il capo dello Stato. Per Mattarella “le straordinarie innovazioni in atto ci mettono di fronte a grandi opportunità e, contemporaneamente, anche a rischi di fratture, di emarginazioni, di iniquità. Lo Statuto dei lavoratori è divenuto simbolo di presidi, le cui radici costituzionali sono sempre più visibili. Il lavoro – osserva – sta cambiando, e le conseguenze della nuova crisi globale rischiano di farsi sentire più forti dove già si avvertivano carenze: l’occupazione femminile e quella dei giovani. Dal lavoro, dalla sua dignità e qualità, dipende il futuro del Paese e dell’Europa. Senza diritto al lavoro e senza diritti nel lavoro non ci può essere sviluppo sostenibile. La sfida dei cambiamenti va affrontata con coraggio e la partecipazione, con il lavoro, al bene comune è un collante irrinunciabile per tenere unita la comunità e renderla più forte”. In questo scenario, per il presidente della Repubblica “l’emergenza sanitaria, che ancora ci vede impegnati, sollecita una spinta ulteriore alle innovazioni tecnologiche, sociali, produttive. Ma la stessa lotta al virus ci ha dimostrato, ancora una volta, che la protezione sociale, la sicurezza, la stessa possibilità di progettare il futuro poggia anzitutto sul lavoro. Il lavoro delle donne e degli uomini, che sono stati in prima linea in questi mesi, è motivo di gratitudine ma anche di impegno per il domani”, conclude Mattarella.
(ITALPRESS).
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