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Nessun segno di pentimento, nessuna richiesta di perdono. Questo l’atteggiamento di Giovanni Ruggiero, il pensionato di 83 anni che sabato a Palmi ha ucciso a coltellate la figlia naturale, Francesca Agresta, di 24 anni, nascondendone poi il cadavere in una pineta, nel corso dell’interrogatorio cui è stato sottoposto dal pm della Procura di Palmi Vincenzo Iglio.
Ruggiero, durante l’interrogatorio, svoltosi nella caserma dei carabinieri di Gioia Tauro, ha ricostruito la dinamica dell’omicidio confermando anche il movente emerso sin dalle prime fasi delle indagini: le continue richieste di denaro che gli avrebbe rivolto la figlia: «Anche se non l’avevo mai riconosciuta – ha detto il pensionato – avevo sempre badato a lei. Ma le sue richieste di denaro erano diventate sempre più insistenti e ieri, quando mi ha chiesto ancora soldi, ho perso la testa».
Ruggiero, comunque, non ha premeditato l’omicidio. Quando si è incontrato con la figlia nel parcheggio di un centro commerciale e insieme a lei sono andati nella pineta in cui poi è avvenuto l’omicidio la situazione era tranquilla. È stato successivamente, quando giunti nella pineta Francesca gli ha chiesto soldi, che Ruggiero ha perso il controllo. Ha preso il grosso coltello che teneva nel vano portaoggetti della vettura e ha colpito ripetutamente la ragazza. Quindi la decisione di costituirsi presentandosi alla caserma dei carabinieri di Gioia Tauro. Oggi, intanto, sarà eseguita a Reggio Calabria l’autopsia sul corpo di Francesca Agresta. I funerali della giovane dovrebbero avere luogo invece domani. Sempre oggi, inoltre, si svolgerà l’udienza di convalida dell’arresto di Ruggiero da parte del gip, Daniela Tortorella.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Sera di venerdì scorso Francesca lo aveva chiamato dicendogli che doveva parlargli. I due si erano dati appuntamento nel centro commerciale. Lei è arrivata a bordo della sua Bmw X3 mentre il padre a bordo di una Fiat Panda. Entrambi salgono sulla Panda e di dirigono verso il S.Elia a Palmi. La discussione si accende, iniziano a discutere, lei chiede soldi, ancora soldi. Si urla . Ruggiero dirige la sua auto in una pineta appartata. Di fronte alle resistenze del padre naturale la ragazza si agita , inveisce, dice che i soldi gli spettano e che lei deve essere trattata come gli altri quatto figli che Giovanni Ruggiero ha avuto dalla moglie. Poi il raptus di follia. L’anziano prende un coltello a serramanico e si scaglia contro la figlia che tenta di difendersi. Il primo colpo la ferisce al braccio sinistro, in seguito arrivano altri fendenti al collo, al viso e al ventre. Il dramma si compie. Il padre getta il corpo della ragazza nella pineta. Infine telefona alla sua ex amante: «Vai a prendere tua figlia a Sant’Elia, l’ho lasciata lì».La donna si reca sul posto con il fratello e la nipote, cercano a lungo Francesca ma non riescono a trovarla. Il cellulare risulta spento. Ruggiero, rientra a Gioia Tauro, e insieme al figlio intorno alle 10.30 si presenta in caserma. Il resto fa parte della cronaca, quella più atroce, che racconta un devastante e folle omicidio e la fine di una giovane vita.
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