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Si sono concluse le arringhe dei difensori dei 14 imputati del processo per la faida di San Luca culminata il 15 agosto del 2007 nella strage di Duisburg, in Germania, in cui furono uccise sei persone. Degli imputati l’unico accusato della strage è Giovanni Strangio, di 32 anni, di San Luca, arrestato in Olanda dopo un anno di latitanza. Le ultime due arringhe sono state quelle degli avvocati Giulia Dieni e Adriana Bartolo, difensori di Sebastiano Vottari, accusato di essere stato l’esecutore materiale, insieme ad altre tre persone, dell’omicidio di Maria Strangio, moglie del boss Giovanni Luca Nirta, vero obiettivo dell’agguato e anche lui imputato nel processo, uccisa il 25 dicembre del 2006 nella cosiddetta strage di Natale nella quale rimasero ferite altre quattro persone tra cui un bambino di cinque anni. Gli avvocati Dieni e Bartolo hanno chiesto l’assoluzione di Vottari perchè a suo carico non ci sarebbero le prove del mandato, in qualità di componente del gruppo di fuoco, che sarebbe stato impartito dal cugino di Vottari, Francesco Pelle, alias «Ciccio Pakistan». È intervenuto poi il pm Federico Perrone Capano secondo il quale per l’accusa e per la polizia tedesca nei confronti di Giovanni Strangio non ci sarebbe stato alcun complotto, come sostenuto nei giorni scorsi dall’avvocato Antonio Russo, codifensore di Strangio insieme all’avvocato Carlo Taormina.
Frattanto si sono ritirati in camera di consiglio i giudici della Corte d’assise di Locri (presidente Bruno Muscolo) davanti alla quale si è celebrato il processo per la faida di San Luca. Il pubblico ministero, Nicola Gratteri, nell’udienza del 4 giugno scorso, ha chiesto la condanna all’ergastolo di Giovanni Strangio, accusato di essere stato l’organizzatore e uno degli esecutori della strage di Duisburg contro i Pelle-Vottari e per altri otto imputati accusati degli altri due omicidi accaduti nell’ambito della faida, una delle più cruenti nella storia della ‘ndrangheta. Per gli altri sei imputati il pm ha chiesto pene varianti tra i 18 ed i 15 anni di reclusione. Per Luca Liotino, invece, è stata chiesta l’assoluzione. L’ultimo difensore che è intervenuto, controreplicando al pm Federico Perrone Capano, è stato l’avvocato Carlo Taormina, difensore di Giovanni Strangio. Taormina ha invitato la Corte “a decidere senza che ci siano condizionamenti di alcun genere» e ribadendo l’innocenza di Strangio. Giovanni Strangio, collegato in videoconferenza dal carcere di Rebibbia, ha ribadito da parte sua di essere innocente. Il presidente Muscolo, nell’entrare in camera di consiglio, ha detto di non essere al momento in grado di fare previsioni sui tempi entro i quali potrà essere emessa la sentenza.
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