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Se erano giovani e vergini il rapporto sessuale costava di più, fino a 250 euro. I carabinieri hanno scoperto un gruppo criminale attivo a Corigliano che aveva messo in piedi un giro di baby prostitute. Condizioni di indigenza delle famiglie, che negli anni hanno portato le quattro sorelle a essere sfruttate per pochi euro, a venire violentate e, due di loro, a far vendere le due minori. Dai 12 ai 24 anni le ragazze sfruttate, secondo quanto emerso dalle indagini della Compagnia carabinieri di Corigliano, che già il 31 marzo scorso avevano portato a otto arresti, nell’ambito dell’operazione “Flesh market” (il mercato della carne umana).
Ieri i carabinieri, guidati dal capitano Pietro Paolo Rubbo, hanno eseguito altri 16 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Catanzaro Tiziana Macrì, su richiesta del sostituto procuratore della Distrettuale di Catanzaro Emanuela Costa. In cella sono finiti, oltre a quattro persone già raggiunte da provvedimenti nella prima parte dell’operazione, dodici clienti. Persone di ogni estrazione sociale; dal medico, all’imprenditore, fino all’ex vicesindaco di Corigliano, Italo Le Pera.
I provvedimenti hanno riguardato Vincenzo Novelli, 61 anni, imprenditore agricolo di Cassano, pregiudicato, ritenuto vicino agli ambienti criminali locali, regolarmente sposato; Italo Le Pera, 56 anni, coniugato, responsabile amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale, ex vicesindaco di Corigliano; Vittorio Carcione, 45 anni, medico di Corigliano; Antonio Coschignano, 68 anni, commerciante di Acri, regolarmente sposato; Pasqualino Foglia, autotrasportatore 58enne di Corigliano, coniugato; Cosimo La Grotta, 65 anni commerciante coniugato di Corigliano; Santo Bagnato, 70enne di Trebisacce, operaio, sposato; Giuseppe Brina, bracciante agricolo 58enne e coniugato; Gianfranco Curcio, 35 anni, celibe, residente a Crosia, di mestiere operaio; Saverio La Camera, imprenditore agricolo 55enne di Cassano, sposato; Giuseppe La Pietra commerciante 34enne originario di Rossano ma domiciliato a Mirto Crosia, coniugato; Franco Maurizio Magno, operaio 43enne di Corigliano, celibe. Nuove ordinanze di custodia cautelare anche per quattro persone già arrestate a marzo: Giuseppe Russo, imprenditore agricolo di Corigliano di 68 anni; Pietro Berardi, alias “Piera”, 45 anni; Damiano Collefiorito, 51 anni operaio di Corigliano (i primi due già detenuti, il terzo ai domiciliari); N.M., 24 anni, una delle baby prostitute che ha poi costretto le sorelle. Per quest’ultima sono stati disposti gli arresti domiciliari in quanto è all’ottavo mese di gravidanza.
Per tutti l’accusa è di aver consumato rapporti sessuali a pagamento con minori di 14 e di 16 anni. Per Pietro Berardi, N. M., Saverio La Camera, Giuseppe La Pietra, l’accusa è di aver favorito la prostituzione minorile. Tra gli episodi contestati, dal 2004 a marzo 2010, anche quello di un sequestro di una delle ragazzine poi costretta a subire una violenza sessuale di gruppo (Berardi e una persona non identificata). Franco Maurizio Magno, a differenza degli altri indagati, è accusato di aver minacciato, ad aprile (dopo i primi arresti), una delle ragazze per costringerla a rendere false testimonianze in merito agli episodi di prostituzione. Gli arrestati, espletati le formalità di rito in caserma, sono stati tradotti nel carcere di Rossano e di Castrovillari a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nell’inchiesta inoltre è spuntato anche il nome di un carabiniere, indagato a piede libero, che non figura nell’elenco degli indiziati, se non sotto la voce “altri”.
La minore F.L.M parla di quattro incontri tutti consumati nell’arco di tempo che va dal settembre del 2010 a febbraio del 2011. L’adolescente conosce il militare con il nome di “Ettore”. Ad accompagnare la giovane, una delle sorelle: tutti incontri consumati in auto, un fuoristrada di colore grigio con vetri oscurati. Rapporti sessuali completi, tutti alla presenza della sorella maggiore, che assisteva ai rapporti.
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