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WINCHESTER – «Quando si ha a che fare con prove non dirette ma con indizi bisogna muoversi con cautela». È la raccomandazione espressa dal giudice Burnett ai 12 giurati che, a partire da domani mattina, dovranno emettere il verdetto nei confronti di Danilo Restivo, il 39enne potentino accusato di aver ucciso in Gran Bretagna la sarta Heather Barnett, sua vicina di Casa. Lo stesso Restivo è chiamato a rispondere in Italia dell’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps, e per tale delitto è fissata per domani a Salerno l’udienza preliminare.

«E’ compito dei magistrati convincervi della colpevolezza dell’imputato e dimostrare, ad esempio, che il suo alibi è falso. L’imputato non deve dimostrare invece niente. Per quanto riguarda l’aspetto delle menzogne, e l’imputato ha ammesso di aver mentito alla polizia in diverse occasioni, tenete presente che le persone, anche se innocenti, possono mentire per diversi motivi: per rinforzare la loro innocenza o per nascondere una verità imbarazzante».

Insomma, il giudice Burnett ha ricordato alla giuria che il verdetto di colpevolezza deve essere emesso quando si è certi al di là di ogni ragionevole dubbio e che una pistola fumante, nel delitto Barnett, che inchiodi Restivo alle proprie responsabilità non c’è. Una serie di elementi indiziari, però, sì. «E anche questi possono essere determinanti», ha ricordato il giudice.

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