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Vaccinazione contro il papilloma virus anche per le donne lucane residenti all’estero. Il progetto, promosso dal dipartimento della Presidenza della giunta regionale – Ufficio promozione dell’immagine, dalla commissione regionale Lucani all’estero e dalla Commissione regionale per le pari opportunità del Consiglio regionale della Basilicata, è stato presentato ieri mattina. Partner del progetto i dipartimenti regionali competenti per materia e le associazioni e le federazioni lucane in Italia e all’estero.
Gli obiettivi del progetto sono quelli di sostenere attraverso strumenti finanziari, informativi e formativi l’informazione sulla vaccinazione contro il papilloma virus nelle comunità delle donne lucane residenti all’estero, promuovere l’educazione alla prevenzione ginecologica delle donne lucane nel mondo, creare nelle donne lucane all’estero una maggiore coscienza sul diritto alla propria salute e al proprio benessere psico-fisico, sostenere lo sviluppo di progetti formativi volti a favorire la realizzazione di programmi di prevenzione per la salute delle donne lucane residenti all’estero, valorizzare l’attività di scambio socio-culturale tra le donne residenti in regione Basilicata e le lucane residenti nel mondo.
L’importanza di estendere questo beneficio alle donne lucane residenti in quei paesi in cui il sistema sanitario non prevede la gratuità di questa vaccinazione, viene sostenuta dai dati dell’Oms che indica questa patologia come causa di morte, in tutto il mondo, di 274.000 donne all’anno con un’età media intorno ai 50 anni. In Colombia il carcinoma della cervice uterina rappresenta la prima causa di morte in ambito femminile, con pesanti ricadute socio-assistenziali, in quanto le donne che ne sono affette vengono spesso anche abbandonate dal coniuge e debbono affrontare, oltre alla malattia e alle scarse risorse del servizio sanitario locale, anche il peso del mantenimento economico per sé e per i figli. E’ questa la ragione per la quale il progetto prevede una prima fase sperimentale da realizzare a favore della popolazione femminile dei lucani residenti in Colombia che appartengono alla fascia d’età tra i 9 e gli 11 anni. Il progetto prevede successivamente l’istituzione di un fondo comune volto all’acquisto dei vaccini, per estendere il programma vaccinale alle donne lucane residenti in quei paesi il cui sistema sanitario non ha istituito la gratuità di questa prestazione, stilando un crono programma che preveda interventi disposti in base alla percentuale dell’incidenza di questa gravissima patologia. Dopo un monitoraggio che consenta una valutazione delle adesioni alla campagna vaccinale, verrà stilato un crono programma che preveda gli interventi nei paesi interessati, dando priorità temporale d’inizio a quelli in cui è più alta la percentuale dell’incidenza di questa gravissima patologia. Le fasi sperimentali prevedono la raccolta dei dati relativi al numero delle bambine che si trovano nella fascia di età prevista per la vaccinazione, da parte delle Associazioni dei Lucani residenti all’estero e della rete degli sportelli già attivi istituiti dalla Commissione Lucani all’estero, la promozione di una campagna informativa ed educativa, preliminare all’inizio della fase esecutiva della vaccinazione, da svolgere nelle comunità lucane in Colombia per favorire l’adesione al progetto, la creazione di un opuscolo informativo da stampare e distribuire per l’educazione e l’informazione sulla vaccinazione, la stampa di un opuscolo informativo da distribuire per l’educazione e l’informazione sulla prevenzione delle infezioni ginecologiche. Fondamentale, poi, il calcolo del target necessario per l’acquisto dei vaccini per singolo Paese, così come l’individuazione degli operatori che saranno destinati ad agire concretamente ed eventuali corsi di formazione da organizzare per l’addestramento degli stessi.

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