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di ROCCO PEZZANO
QUESTA volta, l’indiscrezione da fonte confidenziale è circostanziata: «Il 19 novembre 2009 Enel e Edf, in un incontro romano, hanno chiuso la lista delle proposte dei siti dove realizzare le centrali nucleari in Italia, che presenteranno al governo italiano e all’agenzia nucleare». Lo dice il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli.
Tra i siti identificati come potenziali c’è anche Scanzano Jonico in Basilicata. Da località individuata per il sito unico nazionale (nel 2003) a potenziale sede per un impianto nucleare, secondo quanto afferma Bonelli.
«Ce lo hanno detto gli ecologisti francesi, che lo hanno saputo da fonti autorevoli», spiega al telefono il verde.
Le altre città: Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Venezia), Caorso (Emilia Romagna), Fossano e Trino Vercellese (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche ), Montalto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari o un’area fra Nardò e Manduria (Puglia), Oristano (Sardegna) e infine Palma (Sicilia).
La lista, secondo la legge, dovrebbe essere consegnata al governo che poi deciderebbe, insieme alla Conferenza delle Regioni, le tre o quattro aree su cui costruire gli impianti.
Edf è, in Francia, sostanzialmente l’azienda omologa di Enel in Italia. Fino al 19 novembre 2004 era una azienda statale, oggi è una società a responsabilità limitata sottoposta al diritto privato.
L’incontro di cui parla Bonelli era ufficiale? «No – risponde – si è trattato di un incontro riservato. Noi abbiamo cominciato a occuparcene quando l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti disse in televisione che i siti erano già stati scelti ma che non li avrebbe mai rivelati».
La trasmissione era Effetto Domino su La7, e Conti aveva detto testualmente: «I siti li abbiamo già individuati, ma non li dico neanche sotto tortura». Erano i primi di dicembre dell’anno scorso. Il nome della trasmissione fu profetico: si avviò un “effetto domino” di collaborazioni fra ecologisti italiani e d’Oltralpe che ha portato alla rivelazione dell’elenco. Già fatta due mesi fa, ma ieri ripetuta con particolari molto più precisi e alcune località in più. Fra cui Scanzano.
I vertici dell’Enel, interpellati ieri dall’agenzia Reuters, hanno opposto solo un “no comment”. Nessuna smentita o rettifica.
«Noi intanto – spiega Bonelli – continuiamo con la nostra “operazione verità”, perché è incredibile che in televisione non si parli di questi argomenti. Continuiamo la raccolta firme pre-referendum. In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sul ricorso opposto da undici regioni italiane (c’è anche la Basilicata) contro la legge che rilancia il nucleare in Italia. Se andasse bene quello, non ci sarebbe più bisogno di altro: il nucleare sarebbe morto».
Per il 13 marzo prossimo è previsto un No Nuke Day, una giornata contro il nucleare, a Roma con delegazioni da tutto il Paese.
Ma è facile prevedere che, prima di quel giorno, ci saranno reazioni – e anche significative – su queste notizie.
r.pezzano@luedi.it
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