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Roma, 18 apr. (askanews) – Dall’8 al 16 agosto si rinnova l’appuntamento con Time in Jazz, il festival internazionale creato (nel 1988) e diretto da Paolo Fresu, che si snoderà, come sempre, tra il suo paese natale, Berchidda (SS), e altri centri e località del nord Sardegna; quindici quelli coinvolti quest’anno: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, Puntaldia, San Teodoro, Tempio Pausania, Tula, Viddalba.

Giunto alla sua trentasettesima edizione, Time in Jazz propone un programma fitto di eventi non solo musicali, che stavolta si riconosce sotto il titolo ‘A Love Supreme’, preso in prestito da quello dello storico disco di John Coltrane: ‘Un inno all’amore universale e alla pace oltre che un’invocazione al Divino che travalica il sacro e aspira a connettere l’afflato creativo con l’ignoto tramite una preghiera laica fatta di suono e melodia, canto e silenzio’, spiega Fresu nelle sue note di presentazione. Un tema tra passato e futuro per sottolineare, soprattutto in questo difficile momento di conflitti e barriere, ‘quanto il cuore dell’uomo debba sempre battere all’unisono, anelando all’amore supremo, capace di renderci tutti uguali’.

Folto, ancora una volta, il cast di musicisti in cartellone, con nomi del jazz di caratura internazionale come il sassofonista Kenny Garrett, il trombettista Theo Croker, il pianista Omar Sosa atteso in duo con Paolo Fresu; e, tra gli italiani, Roberto Gatto, Francesco Bearzatti, Nicola Stilo, Furio Di Castri, Tino Tracanna, Glauco Venier, Gianrico Manca; tanto jazz ma anche altri suoni e altre voci con Vinicio Capossela, Nicola Conte, Chiara Civello, Francesca Gaza, Olivia Trummer, Mauro Campobasso e Mauro Manzoni; e poi il progetto ‘Spiritus’ di Maurizio Camardi, Sergio Cossu e Mauro Palmas, il ‘Drops’ di Tino Tracanna, Bonnot e Roberto Cecchetto, l’omaggio a Fabrizio De André di Neri Marcorè, Scarlet Rivera e i Borderlobo, e il reading musicale sul Pinocchio di Collodi con Lella Costa, Paolo Fresu e Glauco Venier; fiato agli ottoni, invece, con le parate musicali della Rusty Brass e con la banda ‘Bernardo De Muro’ di Berchidda; sonorità fra tradizione a innovazione con l’organetto di Pierpaolo Vacca e i suoi ospiti nello spazio post-concerto, e ancora musica con i dj set di Renton e con il FestivalBar, la vetrina di formazioni e solisti in scena nei bar berchiddesi.

Time in Jazz avrà la sua anteprima musicale sul prato del Golf Club Puntaldia, giovedì 8 alle 18, e per protagonista Roberto Gatto con un omaggio alla musica di un mostro sacro della batteria nel jazz, Tony Williams, alla testa di un quintetto con Marcello Alulli al sax, Alfonso Santimone al pianoforte, tastiere ed elettronica, Umberto Fiorentino alla chitarra e Pierpaolo Ranieri al basso elettrico.

In serata a Porto Rotondo il Teatro all’aperto Mario Ceroli accoglie alle 21.30 la cantautrice e polistrumentista romana Chiara Civello col suo concerto ‘Sempre così’, che prende vita e titolo dall’omonimo brano pubblicato lo scorso ottobre. Composto e scritto con Patrizia Cavalli, una delle voci più acute e amate della poesia italiana del secondo ‘900.

Sempre in serata, ma a Berchidda, primo appuntamento con il FestivalBar, la vetrina di solisti e gruppi ospitata ogni sera da un diverso bar del paese. Apre la serie, alle 21.30 al Bar K2, il trio dell’armonicista e cantautore blues sardo Williboy Taxi, accompagnato da Maso Spano al contrabbasso e Maurizio Marzo alla chitarra.

Venerdì 9 si apre con un appuntamento tipico di ogni edizione di Time in Jazz: la traversata marittima in musica dal porto di Livorno (partenza alle 8.30) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 16.30) a bordo di una motonave della Sardinia Ferries. Ad accompagnare il viaggio sulle acque del Tirreno, imbarcata sulla Mega Express Two ritorna la Rusty Brass, band bresciana che si produrrà nelle sere successive per le vie e le piazze di Berchidda.

Intanto, a Berchidda, si inaugurano a mezzogiorno le mostre allestite negli spazi de Sa Casara, la sede di Time in Jazz: in esposizione le fotografie scattate l’anno scorso da Andrea Rotili e Paolo Soriani durante il festival: ‘Time to Time 2023’; CasArt si chiama invece l’esposizione permanente della Collezione di Arte contemporanea nata nel 1997 in seno al progetto PAV (Progetto Arti Visive).

Venerdì concerto in omaggio a Fabrizio De André in quella che fu la sua residenza in terra sarda, a L’Agnata, tra le querce e i lecci delle colline intorno a Tempio Pausania. A rendere tributo al grande cantautore genovese sarà un cast composto da Scarlet Rivera, violinista americana legata a Dylan da una fondamentale collaborazione, il batterista Rafael Bernardo Gayol, conosciuto in particolare per il suo lavoro con Leonard Cohen, Neri Marcorè, uno dei massimi interpreti di De André, cui ha dedicato diversi spettacoli di successo, il chitarrista Domenico Mariorenzi e i Borderlobo. Titolo del concerto (produzione originale Time in Jazz in collaborazione con BiBanca e Fondazione De André), con inizio alle 18: ‘Sailing Faber, dalla Sardegna a Durango’.

Prende il via da Viddalba la terza giornata del festival, sabato 10 agosto: alle 11, nella chiesetta di San Leonardo, è di scena il quintetto Transition guidato dal batterista cagliaritano Gianrico Manca con il vibrafonista Jordan Corda, il chitarrista Antonio Floris, il pianista Vittorio Esposito e il contrabbassista Matteo Marongiu.

Nel pomeriggio, alle 18, appuntamento a Posada con il flautista Nicola Stilo, che quest’anno saluta mezzo secolo di una carriera artistica iniziata nel 1974 e via via costellata di esperienze soprattutto in ambito jazzistico, tra progetti da leader o co-leader e collaborazioni importanti, come quella con Chet Baker dal 1980 fino alla scomparsa del trombettista americano nel 1988. Assieme a Stilo il contrabbassista Nicola Muresu e il batterista Massimo Russino.

In serata Time in Jazz si fa in due. Alle 21.30, nello scenario di Li Conchi ad Arzachena, il sassofonista Francesco Bearzatti presenta il repertorio del suo nuovo album, ‘Post Atomic Zep’, dove rende un omaggio del tutto originale all’iconica rock band dei Led Zeppelin; ad affiancarlo talentuosi musicisti come Danilo Gallo, al basso e all’elettronica, e Stefano Tamborrino alla batteria.

A Berchidda, invece, si proietta alle 22, in piazza del Popolo, il film documentario sul festival scritto e diretto a sei mani dai registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi, che saranno presenti alla serata: ‘Berchidda Live, viaggio nell’archivio Time in Jazz’, presentato in anteprima lo scorso dicembre al quarantunesimo Torino Film Festival, e poi nelle sale da metà aprile.

‘Spiritus’ è il progetto che apre la giornata di domenica 11 alla Pineta di Sant’Anna nei pressi di Budoni, e che vede di scena Maurizio Camardi, sassofonista da tempo impegnato in una ricerca su strumenti a fiato etnici come il duduk armeno e l’hulusi cinese; Sergio Cossu, dal 1984 al 1999 componente dei Matia Bazar e Mauro Palmas, uno dei simboli musicali della Sardegna con i suoi strumenti a corda (liuto cantabile, mandoloncello).

Si resta sulla costa orientale, a Porto Taverna, per il concerto pomeridiano: protagonisti alle 18, Mauro Manzoni (sassofoni, live electronics) e Mauro Campobasso (chitarra, live electronics) all’insegna di ‘Vanishing Point’, il loro disco di due anni fa nato su ispirazione di un viaggio attraverso l’Europa a bordo delle loro motociclette.

Domenica 11 alle 21.30, tocca a uno dei protagonisti più attesi del trentasettesimo Time in Jazz, Vinicio Capossela, che proporrà ‘Camera a sud 1994 – 2024 And other Personal Standards’, un progetto originale, sulla scia del precedente ‘Round one thirty five 1990 – 2020. Personal Standards’, che attinge il repertorio soprattutto dai suoi primi tre dischi, quelli in cui è più marcato, nella composizione dei brani musicali, il rapporto con il jazz. Capossela sarà accompagnato da storici compagni di viaggio come Giancarlo Bianchetti (chitarra), Enrico Lazzarini (contrabbasso), Zeno De Rossi (batteria) e Antonio Marangolo (sassofono), autore degli arrangiamenti dei suoi primi tre dischi, compreso quello cui si richiama il titolo del concerto, ‘Camera a sud’, del 1994.

A seguire, nella piazzetta adiacente, si inaugura lo spazio Time After Time che quest’anno si affida a Pierpaolo Vacca, talento dell’organetto diatonico nato nel solco della tradizione sarda. Ogni sera, da mezzanotte circa in poi, Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso.

Il 12 agosto primo appuntamento in agenda alle 11 a Bortigiadas, nella Chiesa della Santa Trinità, con Olivia Trummer, pianista, compositrice e cantante tedesca.

Nel pomeriggio la carovana del festival fa tappa alle 18 a Sa Caminera, nel borgo di Banari, per il concerto del Danilo Blaiotta Planetariat, con Valentina Ramunno (voce e recitazione), Achille Succi (sax alto, clarinetto basso), Stefano Carbonelli (chitarra e voce) e Cesare Mangiocavallo (batteria) ad affiancare il piano e il synth del leader.

Protagonista del concerto in programma in serata a Berchidda, Kenny Garrett, tra gli artisti più attesi di questa edizione di Time in Jazz. Nativo di Detroit, salirà alle 21.30 sul palco di piazza del Popolo nel segno di ‘Sounds from the Ancestors’, come si intitola l’ultimo album a suo nome. Ad affiancarlo Corcoran Holt al contrabbasso, Ronald Bruner alla batteria, Rudy Bird e Melvis Santa alle percussioni e voci, Keith Brown al pianoforte.

Evoca John Coltrane, ispiratore del tema del festival, il concerto che apre la mattina del 13 agosto alle 11 alla Chiesa di Nostra Signora di Coros a Tula: in scena ‘Io, John Coltrane. Quartetto per cinque elementi’, un progetto in cui si incontrano il Living Coltrane Quartet, composto da Stefano ‘Cocco’ Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (pianoforte) e Piero Borri (batteria) con l’attrice Daniela Morozzi, in un concerto accompagnato da scrittura drammaturgica.

Ed è dedicato a un’altra figura leggendaria del jazz il concerto del pomeriggio in programma alle 18, nel sagrato della Chiesa di Madonna di Castro, nella campagna di Oschiri: si intitola ‘Furious Mingus’ il tributo al genio di Charles Mingus proposto dal contrabbassista Furio Di Castri alla guida di un esplosivo quintetto con Giovanni Falzone alla tromba, Achille Succi al sax altro e clarinetto basso, Fabio Giachino al piano elettrico e tastiere, e Mattia Barbieri alla batteria.

L’apertura della serata sul palco centrale di Piazza del Popolo, alle 21.30, è affidata alle note del pianoforte e della voce di Frida Bollani Magoni, alla quale consegnato il premio che Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo delle bioplastiche compostabili, partner del festival, destina all’artista autore dell’opera musicale che più ha saputo trasmettere i valori del rispetto della terra.

Nel secondo set della serata riflettori puntati su Theo Crocker, una delle figure di spicco della scena musicale contemporanea, famoso per le sue affascinanti melodie di tromba e per il suo approccio musicale innovativoe nipote del leggendario trombettista Doc Cheatham.

Si apre all’insegna dei sassofoni la giornata di mercoledì 14 agosto, alle 11, nello scenario offerto dalle rovine del Palazzo di Baldu, nel territorio di Luogosanto: in scena Double Cut, l’insolito quartetto guidato dai sassofoni di Tino Tracanna (sax soprano, tenore e baritono), e di Massimiliano Milesi (sax soprano e tenore), con Giulio Corini al contrabbasso e Filippo Sala alla batteria, più una serie di strumenti inusuali. La formazione rende omaggio all’inventore del sassofono, Adolphe Sax, nell’anniversario della nascita.

Nel pomeriggio (alle 18) la musica fa tappa nella campagna di Ozieri, dove la splendida basilica romanica di Sant’Antioco di Bisarcio accoglierà le atmosfere caleidoscopiche ed evocative del quartetto della compositrice e cantante Francesca Gaza, con il suo progetto ‘Aminth’ (in antica lingua etrusca ‘amare’ o ‘cupido’).

Nel concerto sul palco centrale di Piazza del Popolo alle 21.30, il sipario si apre sul rodatissimo e attesissimo duo composto dal ‘padrone di casa’ Paolo Fresu e dal pianista cubano Omar Sosa: compagni di viaggio musicale ormai da tanti anni, sono una delle formazioni più conosciute e amate, sia in Italia che all’estero.

Per Ferragosto, come da tradizione, Time in Jazz pianta le tende nella campagna poco fuori Berchidda. La mattina trascorrerà con una serie di appuntamenti sotto gli alberi intorno alla chiesetta di San Michele. Il primo, alle 10, Time to Children, con ‘Gufo Rosmarino e Corteccia il Pipistrello’, nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall’attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana e della cantante Catia Gori.

Subito dopo, intorno alle 11.30, il testimone passa al pianista e compositore Glauco Venier, con il suo solo intitolato ‘Scarafaggi e altri insetti musicali’: un omaggio ai Beatles e ai musicisti che sono stati da loro influenzati.

Alle 18, torna un altro appuntamento consueto di Time in Jazz, quello con la musica tradizionale sarda: si intitola ‘Tradizioni, confini e sconfini’ il progetto musicale impostato da Bruno Camedda, che con la fisarmonica e l’organetto diatonico, insieme alla voce di Giamichele Lai (uno dei più grandi interpreti attuali della musica tradizionale) e il sostegno della chitarra ritmica di Asael Camedda.

L’ultima serata del festival a Berchidda avrà un prologo – alle 19:30, in Piazza Funtana Inzas – affidato a un’autentica istituzione storica del paese, la Banda Musicale ‘Bernardo De Muro’, palestra’ di formazione musicale per tanti giovani talenti, compreso Paolo Fresu che ha mosso tra le sue file i primi passi del suo percorso artistico. La banda, guidata dal Maestro Domenico Del Rio, sarà arricchita dalla presenza di alcuni ospiti, dando forma alla ‘Banda Suprema’.

Poi, alle 21.30, in piazza del Popolo, Nicola Conte, chitarrista, bandleader, DJ ed esperto ricercatore di vinili, porterà sul palco le sonorità di ‘Umoja’, il suo decimo album, pubblicato lo scorso anno dall’etichetta londinese Far Out Recordings: esprimendo in lingua swahili l’unità, l’unicità e l’armonia. Con Nicola Conte (chitarra) una formazione internazionale che vede Bridgette Amofah alla voce (UK), Timo Lassy al sax (Finlandia), Pietro Lussu al piano e tastiere (Italia), Ameen Saleem al contrabbasso (USA), Enrico Morello alla batteria (Italia), e Abdissa ‘Mamba’ Assefa alle percussioni (Finlandia).

A chiudere la serie di concerti in Piazza del Popolo, il progetto ‘Drops’, che vede protagonisti il sassofonista Tino Tracanna, insieme all’eclettico chitarrista Roberto Cecchetto e a Bonnot (al secolo Walter Buonanno), DJ, compositore, produttore, polistrumentista, tra i più talentuosi producer in ambito hip hop della scena nazionale.

Venerdì 16, infine, trasferimento sulla costa, in quello che è il ‘teatro’ dell’ultimo atto del festival: la Peschiera di San Teodoro. Qui, alle 18, a salutare questa edizione, saranno Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti), il pianista e compositore Glauco Venier, e Lella Costa, attrice, comica, cabarettista, drammaturga, che daranno vita a ‘Pinocchio Confidential’, una riproposizione in concerto dello spettacolo teatrale ‘Cuore di Burattino’ (prodotto da Teatro Carcano di Milano e distribuito da Mismaonda).

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