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Giancarlo Giorgetti

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Il ministro Giorgetti lancia la sua “cura” contro la bomba del debito pubblico, sui conti del 2024 peserà anche l’effetto del Pnrr sulla crescita. Ieri il ministro Fitto ha incassato il via libera definitivo dell’Ue sulla rimodulazione


C’è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere nei conti dello Stato, quella del debito pubblico. Quest’anno, giusto per avere un’idea delle dimensioni del problema, il Tesoro dovrà emettere bond per circa 500 miliardi di euro. Una parte (più o meno 350 miliardi) per coprire titoli in scadenza ma una buona parte anche per fare fronte alle nuove esigenze di cassa. Un trend che ha già fatto ritoccare al rialzo, nell’ultimo Documento di economia e finanza, la linea del rapporto debito/pil. Uno dei numeri che più preoccupano la Commissione Europea e che, il 19 giugno prossimo, saranno fra i fattori determinati per l’avvio della procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese, insieme ovviamente a quello del deficit.

LA CURA GIORGETTI CONTRO LA BOMBA DEL DEBITO

Si spiega così l’attenzione e la cautela con la quale il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sta seguendo tutte le norme che prevedono nuove spese, anche minime. E la pressione che nelle ultime ore è arrivata da Palazzo Chigi per mettere a punto una nuova stretta sul Superbonus, che sempre a giugno, rischia di scaricare altre decine di miliardi di debiti sui nostri conti pubblici. Una zavorra che, secondo le ultime stime, pesa per 40 miliardi all’anno fino al 2026. Così, ieri, il Mef ha già dato il suo via libera all’emendamento che consentirà di spalmare su 10-15 anni le detrazioni.

L’altra possibile modifica è quella che proroga uno strumento già previsto nel dl Aiuti quater, che agiva sul fronte dei crediti di imposta: prevista la possibilità di usarlo anche per i crediti comunicati entro il “4 aprile 2024”, spalmandone così l’utilizzo su 10 anni, anziché sui 4 ordinari. Se la prima strada consentirebbe un ampliamento della platea dei beneficiari, la seconda avrebbe invece un impatto positivo sul debito. Un altro emendamento, sempre a firma Fi e Iv, prevede la possibilità di poter trasformare le detrazioni in crediti di imposta da utilizzare per pagare non solo l’Irpef ma anche l’Iva, le ritenute, l’Imu, la cedolare secca.

LA PROPOSTA DI COINVOLGERE I COMUNI SUL SUPERBONUS

È firmata infine dalla Lega, ma nasce da un’idea della commissione, infine, la proposta di coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus. Più difficile l’estensione della deroga allo stop dello sconto in fattura ad altre aree terremotate oltre le Marche, con Ischia o i Campi flegrei. Per alleggerire il peso del debito si punta, comunque, sulla crescita che, per il 90%, è affidata ai cantieri del Pnrr. La Commissione europea ha approvato ieri la richiesta di revisione mirata del piano dell’Italia, a seguito della domanda presentata il 4 marzo 2024. Le modifiche proposte sono di carattere tecnico. Soddisfatto il ministro della Coesione, Raffaele Fitto: “E’ un ulteriore segno della proficua collaborazione con Bruxelles”.


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