X
<
>

Share
4 minuti per la lettura

Pochi giorni dopo aver incassato la sconfitta e quindi la rielezione di Vito Bardi e nel centrosinistra lucano parte la resa dei conti sul voto: scintille tra Chiorazzo e M5S


POTENZA – Per il rieletto consigliere regionale Pd Roberto Cifarelli è colpa dei «vertici nazionali dei partiti di centrosinistra». Ma per un altro consigliere neo-eletto, Angelo Chiorazzo, è colpa dei «veti personali» espressi dai 5 stelle. Mentre per un ex consigliere regionale pentastellato, Gianni Perrino, è colpa proprio di Chiorazzo, che «ha tenuto il centrosinistra in ostaggio per mesi».
È iniziata così, 24 ore dopo la fine dello scrutinio del voto di domenica e lunedì, la resa dei conti tra gli sconfitti, annunciati, del “fronte progressista” a guida Pd-M5s. Con il più classico degli scaricabarile, unito al rilancio di ambizioni e protagonismi. Anche in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e del 9 maggio. Quando andranno al voto per rinnovare sindaci e consigli comunali ben 51 comuni lucani su 131.

Ad aprire le danze, ancora una volta, è stato il quasi-candidato governatore Chiorazzo. Questi ha affidato a una nota e a un paio di interviste la sua analisi del voto. Evidenziando l’apporto salvifico della sua lista, Basilicata casa comune, a fronte del crollo dei consensi del Movimento 5 stelle, e del calo generalizzato delle altre forze dell’area di centrosinistra. Al di là dell’evidente travaso di consensi a favore degli ex laici cattolici da parte dello stesso Pd e di queste altre forze di centrosinistra.

VOTO IN BASILICATA, L’ANALISI DI CHIORAZZO E L’AFFONDO SUL M5S

«Senza Basilicata Casa Comune, e i nostri 30.000 voti, la sconfitta sarebbe stata un clamoroso tracollo». Ha dichiarato il re delle coop bianche lucane. «Lo diciamo senza compiacimento, perché noi volevamo vincere, ma con senso di allarme: domani qualcuna o qualcuno pensa di ricominciare daccapo, come se nulla fosse? Siamo la seconda forza regionale del centrosinistra, quasi alla pari con il Partito democratico, e siamo nati 6 mesi fa. È un onore e una responsabilità che ci è stata attribuita dagli elettori».

Chiorazzo ha ricordato anche i sondaggi che attribuivano al governatore appena rieletto, Vito Bardi, «un livello di fiducia bassissimo».
Quindi ha puntato il dito su quanto avvenuto sulla scelta del candidato governatore. Un riferimento implicito alle sue proprie ambizioni di guidare la coalizione, frustrate due volte, prima e dopo la candidatura alternativa dell’oculista Domenico Lacerenza. Fino al passaggio col centrodestra dei renziani di Italia Viva e dei calendiani di Azione, guidati dall’ex governatore Marcello Pittella. E alla designazione come candidato governatore definitivo del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, sconfitto da Bardi con un distacco di oltre il 14% di consensi. Nonostante la vittoria, di misura, nel materano.

«Uno spettacolo indecente – ha tuonato l’imprenditore di Senise – di veti incrociati, discussioni sul nulla, esercizi di pseudopotere finalizzati solo a distruggere, invece che a costruire. La metà dei lucani se ne è rimasta a casa, legittimamente».
«Dobbiamo imparare questa lezione e da oggi lavorare per ricostruire un centrosinistra che era troppo fermo sulle storie e le carriere personali», ha aggiunto Chiorazzo nel corso della trasmissione Base Luna Chiama Terra su Radio Cusano Campus. Altro riferimento apparentemente rivolto a quanti per mesi si sono opposti alla sua candidatura a governatore. Un po’ per gli interessi nella sanità regionale e un po’ per la sua storica vicinanza a personalità di un altro universo politico come Giulio Andreotti e Gianni Letta.

IL GIUDIZIO DI CIFARELLI SULL’ESITO DEL VOTO

Severo anche il commento di Cifarelli, che assieme all’ex ministro della Salute Roberto Speranza e alla maggioranza del Pd lucano aveva sostenuto, a lungo e con convinzione, la candidatura a governatore di Chiorazzo. Quindi ha rinfacciato alla segretaria nazionale del partito, Elly Schlein, e ai suoi plenipotenziari, di aver calpestato quella maggioranza. Sacrificandola sull’altare dell’alleanza, strategica, con i pentastellati.
«Una Basilicata che si scopre di destra senza esserlo. Che consegna la vittoria a Bardi grazie alla miopia politica dei vertici nazionali dei partiti di centrosinistra». Questo il duro atto d’accusa del tre volte consigliere regionale, che ha anche escluso dai ringraziamenti di rito il segretario regionale del Pd, Giovanni Lettieri.

Il materano Cifarelli si è anche soffermato sul 18% di consensi raccolti dal Pd nella sua provincia, contro l’11,86% della Provincia di Potenza, parlando di «dati che hanno un significato politico determinante ed indicano che dalla Provincia di Matera può partire la riorganizzazione per generare l’alternativa a Bardi». Un segnale inequivoco della volontà di consegnare al materano la guida delle operazioni di Pd e alleati.

IL M5S RISPEDISCE AL MITTENTE (CHIORAZZO) LE POLEMICHE SUL VOTO

A stroncare ragionamenti di sorta, però, è stata la replica del pentastellato Perrino, che alle accuse implicite di Chiorazzo al Movimento ha controbattuto con un riferimento altrettanto implicito, in un post su Facebook.
«Ha tenuto il centrosinistra in ostaggio per mesi ed ora dispensa anche lezioni. Se gli manca così tanto Pittella può andare anche lui ad ingrossare le file dell’accozzaglia bardiana: non se ne sentirà affatto la mancanza. Un minimo di decenza, diamine».
Parole infuocate, che hanno raccolto il “mi piace”, tra gli altri, del coordinatore regionale dei pentastellati, il deputato Arnaldo Lomuti, e della neo-eletta consigliera regionale M5s Viviana Verri.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE