Alfredo De Marco
7 minuti per la letturaDopo una diagnosi infausta di non curabilità, l’ospedale Bambino Gesù ha ripreso le cure al piccolo Alfredo De Marco. La famiglia, che non si è arresa, celebra la nuova speranza.
ROMA- Nella storia del piccolo Alfredo De Marco, il bambino di tre anni e mezzo colpito da un grave tumore al fegato con metastasi ai polmoni, che ha commosso l’Italia, si scrive una pagina di speranza. Dopo i mesi di angoscia e disperazione dei genitori del bambino, adesso una nuova luce illumina il cammino di questa famiglia. L’ospedale Bambino Gesù di Roma, che il 27 agosto 2024 lo aveva “licenziato” dichiarando la «non curabilità del bambino», ha ripreso le cure, offrendo al piccolo una nuova possibilità di speranza e guarigione.
«Alfredo ha già iniziato un ciclo di chemioterapia a bassissime dosi e stiamo monitorando i suoi progressi». Ha annunciato con un misto di gioia e sollievo Maria Raffaella, la mamma di Alfredo. Sono felici i coniugi De Marco: «Abbiamo quella speranza che in questi mesi abbiamo cercato in ogni angolo del mondo». Perché da quel 27 agosto, Maria Raffaella e papà Giuseppe non c’è stato giorno o notte in cui non abbiano scritto a medici, cercato pareri e chiesto aiuto a chiunque.
LA FORZA DELL’AMORE E LA TENACIA PREMIA I GENITORI DI ALFREDO DE MARCO
«Quando il 27 agosto ci hanno detto che non c’era più nulla da fare, il nostro mondo è crollato. Ma non potevamo arrenderci e dovevamo cercare soluzioni in ogni angolo del mondo. E alla fine, la speranza di quella cura che abbiamo tanto cercato è tornata. Vedere mio figlio sorridere e giocare mi dà la forza di affrontare qualsiasi cosa», confida, con gli occhi lucidi, mamma Maria Raffaella. Lei il dolore della malattia l’ha provata ancor prima che ad Alfredo fosse colpito dal tumore al fegato. L’ha provata su di se stessa e l’ha vissuta anche da figlia che ha visto il proprio padre lottare contro quel male e, purtroppo, perdere.
«Dovevamo e dobbiamo fare di tutto per salvare Alfredo», ripete. «Noi – spiega- siamo persone credenti. Speriamo sempre nel miracolo ma bisogna anche “aiutarlo” e noi abbiamo solo cercato di trovare il miracolo di qualcuno che curasse Alfredo». La cura è stata trovata o meglio, ritrovata, proprio in quell’ospedale il Bambino Gesù, tra i migliori al mondo.
E, Alfredo De Marco così ha ripreso le cure e intanto cresce con quella serenità che i genitori cercano in ogni modo di fargli percepire.
Ogni giorno impara parole nuove, adora le merendine e quando sale in macchina vuole fare le salite, lo entusiasmano. Ormai il piccolo è diventato un volto familiare nel quartiere Trastevere dove sono in tanti a salutarlo con un “ciao Alfredino”. Lui prontamente risponde con la manina e un grande sorriso. Sorride alla vita Alfredo. Lo fa con gli occhi pieni di gioia e lo zainetto pieno zeppo di macchinine tra cui anche quella della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Li guida e un giorno sogna di guidarle indossando magari una delle due divise che per lui sono casa e famiglia.
LA RIPRESA DELLE CURE E L’AGGIORNAMENTO DELLA RACCOLTA FONDI
La storia di Alfredo è venuta alla ribalta con l’apertura il 4 settembre 2024 della raccolta fondi «aiutate mio figlio Alfredo De Marco a salvarsi». Creata da Maria Raffaella. «Ero disperata e pronta a tutto per salvare mio figlio e lo sarò sempre», dice per spiegare il collegamento tra le cure del bambino e la raccolta fondi per salvare Alfredo De Marco. «Proprio per effetto della ripresa delle cure di Alfredo, abbiamo sentito la necessità di aggiornare la raccolta fondi. Era doveroso», dice Maria Raffaella e nella giornata di mercoledì, 6 novembre 2024 ha pubblicato un aggiornamento.
«Mi premeva far sapere che la cura l’abbiamo ritrovata in Italia. E, non c’è più motivo per quel milione di euro che si era prospettato servisse per curare Alfredo fuori Italia. Abbiamo voluto aggiornare la raccolta ma non riattivarla perché venendo meno l’esigenza di andare, per il momento, all’estero viene anche meno la necessità di aprirla. A coloro che hanno donato dovrebbe arrivare una email con le dovute spiegazioni anche quella per chi volesse chiedere il rimborso». Spiega la madre del piccolo Alfredo De Marco il bambino che l’ospedale Bambino Gesù ha ripreso le cure
Si riporta il testo dell’aggiornamento.
“Carissimi donatori, sono profondamente grata per il sostegno che ci avete e ci state manifestando nonostante le voci non vere che gente senza scrupoli ha sollevato riguardo la mia buona fede in merito a questa raccolta. Leggere determinati commenti, estremamente offensivi e vedere video sui social con informazioni diffamatorie, ha aggravato ulteriormente la già drammatica situazione che io e la mia famiglia stiamo vivendo. Sentire determinate affermazioni ha causato in me grande dolore. Ma mi ha fatto acquisire sempre più la consapevolezza di essere una mamma che ha l’unico obiettivo di combattere per salvare il proprio figlio.
A tal proposito, tengo a ribadire che quanto dichiarato all’apertura della raccolta su questa piattaforma corrisponde al vero. Gli ospedali francesi contattati, 3 in totale, hanno collaborato per parecchi giorni al fine di trovare un percorso di cura valido per mio figlio. Inoltre, grazie al passaparola e al successo della raccolta, sono entrata in contatto con alcuni tra i più importanti ospedali pediatrici di Stati Uniti e Spagna. Questi hanno contribuito ad alimentare la speranza di una possibile guarigione per Alfredo.
Tutto questo ha fatto sì che gli oncologi che ci seguivano qui a Roma all’ospedale pediatrico Bambin Gesù, dopo aver rivalutato il quadro clinico, procedessero nuovamente con i trattamenti chemioterapici. Cosicché, ad oggi Alfredo è ancora in cura qui a Roma dove a breve farà il terzo ciclo di chemioterapia dei quattro previsti. Al termine dei quali i medici valuteranno se sottoporlo ad ulteriori interventi chirurgici. Gli oncologi ci hanno consigliato di accantonare momentaneamente la possibilità di un trasferimento all’estero per un nuovo piano terapeutico. Rassicurandoci che sarà fatto tutto il possibile per trovare una cura efficace contro il raro tumore che ha colpito mio figlio. Qualora le cure mediche in Italia dovessero essere di nuovo sospese, ci trasferiremmo in Francia per proseguire i trattamenti presso gli ospedali già menzionati. Dal momento che i medici francesi tenterebbero un approccio con la radioterapia.
Alla luce di questi ultimi sviluppi, non so per quanto ancora si protrarrà la nostra permanenza a Roma, ragion per cui i fondi raccolti potrebbero aiutare la mia famiglia a far fronte alle costanti spese vive giornaliere, considerato in particolar modo che viviamo ormai da più di un anno in una città cara e ad alta densità turistica come Roma, il che contribuisce ad aggravare la nostra stabilità economica già fortemente provata (spese mensili per alimentari e generi di conforto 2000€ circa, spese farmaceutiche 200€ circa, spese carburante 300€ circa). E trovandoci a quasi 800 chilometri da casa, a causa della carenza di strutture sanitarie adeguate alla cura dei malati oncologici in età pediatrica in Calabria, senza alcun sostegno materiale oltre che affettivo, senza la vicinanza di parenti e amici, sosteniamo spese impreviste e facciamo sforzi immani per provvedere ai nostri fabbisogni quotidiani.
Terrei comunque a precisare che ad oggi, contrariamente a quanto affermano pseudo- giornalisti, improvvisati influencer e commentatori seriali, non è stato fatto alcun prelievo dai fondi della raccolta, come pure che non ho mai ricevuto alcuna donazione su conti privati. I fondi raccolti saranno prelevati solo dopo aver dato la possibilità a tutti i donatori di valutare questo mio aggiornamento. A quest’ultimo riguardo, nel caso in cui non doveste concordare con questa nuova modalità di utilizzo dei fondi o, per qualunque altro motivo, voleste chiedere il rimborso della vostra donazione, potrete farlo attraverso il seguente link:
https://support.gofundme.com/hc/en-us/articles/204150420-Request-a-refund.
Infine, desidero precisare, nel massimo della trasparenza e del rispetto verso chi ci sta supportando, che: La raccolta fondi è stata aperta al solo scopo di garantire le cure necessarie a mio figlio in un momento di totale abbandono e di disperazione. Diffido al riguardo di raccolte fondi create via web per Alfredo De Marco da altri utenti, facendo presente che questa è l’unica raccolta fondi ufficiale che ha come fondatore me, ovvero la madre del bambino (Crudo Maria Raffaella). Non ho mai chiesto donazioni attraverso dirette sui social (TikTok o Instagram). Non ho mai chiesto e/o accettato donazioni su conti correnti personali o su paypal. Ho deciso sin dall’inizio di non fornire alla piattaforma di GoFundMe alcun mio riferimento bancario.
Giornalisti e avvocati di fiducia, consapevoli della mia assoluta buonafede, sono in possesso di tutte le email di scambio intercorse con gli ospedali citati ai quali ho spedito, oltre a tutte le cartelle cliniche di mio figlio, i cd-rom contenenti le immagini delle TC di mio figlio (email anche con data antecedente all’apertura della raccolta fondi). Sarà mia premura informarVi sugli sviluppi in merito alla terapia adottata per mio figlio e, indipendentemente dalla Vostra decisione, sarò sempre grata per la benevolenza e la vicinanza che ci avete manifestato. Un abbraccio.”
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