Il Vescovo di Crotone Angelo Raffaele Panzetta
2 minuti per la letturaCROTONE – All’indomani dell’esplosione della barca con a bordo un gruppo di migranti (LEGGI) la diocesi di Crotone-San Severina, guidata dal vescovo, Angelo Raffaele Panzetta, ha pubblicato una nota sul proprio sito ufficiale per esprimere il dolore per l’accaduto e chiedere il perdono per la strage.
«La tragedia che si è consumata ieri a largo della costa di Praialonga nel Comune di Isola Capo Rizzuto scuote profondamente le nostre coscienze di uomini e di credenti e ci spinge a chiedere perdono a Dio per questa ennesima tragedia dell’emigrazione».
«L’intera comunità diocesana – prosegue il testo – piange per la morte di questi nostri tre fratelli migranti, dei quali pur non conoscendo i nomi, intuiamo la tragica storia di sofferenza, e spera che i dispersi (o il disperso) siano ritrovati salvi».
Inoltre, la diocesi è «vicina agli uomini della Guardia di Finanza rimasti feriti nelle operazioni di soccorso» e si sente «in dovere di ringraziare e di lodare tutti gli uomini e le donne dello Stato, delle associazioni di volontariato e del personale medico e paramedico per la dedizione con cui si stanno adoperando nei soccorsi dei superstiti e nella ricerca dei dispersi».
Per la diocesi crotonese, «proprio il prendersi cura del prossimo, senza distinzione di razza, lingua, sesso, religione, è il valore più alto della nostra Repubblica di cui come cattolici ci sentiamo orgogliosamente ispiratori e parte integrante».
«Di fronte a questi nostri tre fratelli caduti vittime nel Mediterraneo – si legge nella nota – facciamo appello al Governo italiano, alla Commissione europea e alla comunità internazionale perché non lascino nulla di intentato nel favorire l’accoglienza dei migranti e la risoluzione dei conflitti interni ai loro Paesi che li costringono alla fuga».
Nella nota si ricorda «l’aria d’odio e d’indifferenza che si respira sui social» aggiungendo che «ci preoccupa e rammarica sapere che anche tra chi si professa cristiano e cattolico ci si abbandoni a giudizi e a considerazioni che rasentano il razzismo». Piuttosto, «riteniamo che l’odio e l’indifferenza nei confronti dei migranti, sia contrario all’autentica pietà cristiana».
Come chiesa diocesana «presentiamo a Dio, tutte le vittime innocenti delle disuguaglianze mondiali – si legge ancora – e incoraggiamo, con rinnovato slancio, a favorire nel nostro territorio percorsi di integrazione, di fratellanza e di tutela dei più fragili e dei più poveri, perché nessuno tra di noi abbia a soffrire e a sentirsi escluso e scartato».
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