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Il bilancio dell’attentato di New Orleans si aggrava: nella strage morte almeno 15 persone e diversi feriti, secondo il presidente Biden il killer era ispirato dall’Isis


ROMA – Si aggrava il bilancio della strage di New Orleans, dove ieri 1 gennaio 2025 alle 3.15 del mattino (ora locale) un pick-up si è schiantato sulla folla in Bourbon Street. L’ultimo bilancio parla di almeno 15 vittime accertate, tra cui lo stesso attentatore identificato in un cittadino statunitense di nome Shamsud-Din Jabbar, 42 anni, del Texas, ex militare dell’esercito Usa. Le autorità hanno però avvertito che il numero delle vittime potrebbe aumentare.

In un breve messaggio da Camp David, il presidente Usa Joe Biden ha espresso le proprie condoglianze ai familiari delle vittime e spiegato che «l’autore della strage era ispirato dall’Isis» ma che «al momento» non vi sono connessioni tra l’attentato di New Orleans e l’esplosione di un Cybertruck di Tesla a Las Vegas, davanti al Trump International Hotel, che ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre sette.

STRAGE DI NEW ORLEANS, I PRESUNTI LEGAMI CON L’ISIS

Riguardo l’attentato di New Orleans gli investigatori dell’Fbi sono convinti che l’attentatore non abbia agito da solo. L’esecuzione dell’attacco dovrebbe aver coinvolto più persone. Biden nel suo intervento ha sottolineato che Shamsud-Din Jabbar avrebbe «caricato video sui social media prima dell’attacco». Nel pick-up del killer la polizia ha trovato ordigni esplosivi artigianali.

Il killer, che con sé aveva una bandiera dell’Isis: l’uomo ha realizzato tre registrazioni video prima della strage, tra cui una in cui afferma di essersi unito all’autoproclamato Stato Islamico. In particolare questo video è buio e l’uomo non si distingue chiaramente, ma le autorità ritengono che le registrazioni siano state effettuate mentre guidava di notte dal Texas – dove abitava – alla Louisiana, motivo per cui sarebbero con bassa illuminazione, sebbene il momento esatto in cui le avrebbe effettuate non sia ancora chiaro.


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