Jole Santelli
2 minuti per la letturaCATANZARO – Jole Santelli, ospite di diverse trasmissioni televisive, respinge le critiche e conferma la volontà di mantenere l’ordinanza con cui ha aperto la fase 2 in Calabria (LEGGI). Tra i temi utilizzati dalla governatrice c’è anche quello della legalità: «O ci siamo noi a dare delle risposte oppure – ha detto in collegamento con “La Vita in diretta” su Rai 1 – o questo territorio diventerà preda di chi le risposte purtroppo le dà, e le dà velocemente, e si chiama criminalità organizzata».
«Si riapre ma non è che avremo i ristoranti pieni, avremo poca gente ha aggiunto Santelli – c’è paura, dobbiamo cercare poco a poco di rimetterli in moto».
Stessa linea durante il collegamento con La7, alla trasmissione “Tagadà”, anche se qui non sono mancate le frecciate al Governo Conte: «La fase 2 va governata insieme – ha affermato Santelli – tenendo conto della specificità dei territori. In Calabria ho adottato questo tipo di politica: ho adottato ordinanze molto più restrittive di quelle nazionali, cercando di chiudere la Calabria. I calabresi hanno reagito molto bene, hanno rispettato molto le regole e noi abbiamo avuto dai di contagio abbastanza bassi. Ora, bisognerà ri-iniziare la vita convivendo con il virus, questo è il tema. Quindi, consapevolezza della prudenza, delle precauzioni necessarie, però c’è un dato. L’Italia non è tutta uguale, ci sono situazioni come la Basilicata che non ha contagi, non può essere equiparata alla Lombardia».
IL VALZER DELLE ORDINANZE E I CONFRONTI SOCIAL
«Non abbiamo contagi autoctoni – ha detto ancora la presidente – ma solo contagi di ritorno. Il problema è che nell’ultimo Dpcm il governo scrive che è vietata la mobilità interregionale, poi è consentito il ritorno nelle proprie residenze, nei propri domicili, nelle abitazioni. Cioè il governo che oggi mi dice ‘attenzione, perché stai facendo un passo improvvido e rischi di aumentare i contagi’, in realtà contemporaneamente apre a un ritorno indiscriminato e senza alcun tipo di controllo. Aggiungo: su richiesta della Protezione civile e del ministero dell’Interno, nelle regioni del Sud – ha rilevato Santelli – si stanno attrezzando centri Covid per immigrati. Quindi il governo in Calabria, dove abbiamo fatto tanti sacrifici, mi manda 50 immigrati, in situazioni non di salubrità».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA