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Dopo che è stata diffusa la notizia della presunta aggressione alla direttrice delle poste di Rota Greca interviene proprio l’uomo accusato che fornisce la propria versione e nega di aver aggredito la donna


ROTA GRECA (COSENZA) – Il caso della presunta aggressione alla direttrice dell’ufficio postale di Rota Greca si arricchisce di nuovi sviluppi. A voler scendere in campo per chiarire la propria versione dei fatti è l’uomo accusato di aver aggredito la donna.

L’avvocato Walter Francesconi ha deciso di intervenire direttamente per raccontare la propria versione dei fatti e sconfessare completamente la versione offerta dalla donna chiarendo fin dal principio di non aver aggredito nessuno. «L’episodio – racconta Francesconi – non si è affatto svolto secondo le modalità descritte. Seguivo a distanza la signora – ha raccontato – che procedeva sbandando vistosamente sulla S.P. 106, frenando improvvisamente e ponendo in essere manovre pericolose, inattese ed imprevedibili, frutto di distrazione perché occupata a disquisire al telefono portatile, in modo spericolato e senza occuparsi del prossimo, mostrando disprezzo verso gli utenti della strada, occupando la mezzeria della carreggiata».

Quindi, secondo il racconto di Francesconi, la direttrice dell’ufficio postale di Rota Greca si sarebbe resa responsabile di una sorta di “guida pericolosa”. A quel punto l’uomo ha sostenuto di aver «tentato manovre di sorpasso presegnalando la presenza, purtroppo, ingombrante del mio Pick Up. Successivamente, sempre usando segnalatore acustico, l’ho invitata a cessare il suo comportamento oltremodo oltraggioso della sicurezza pubblica, preso atto della approvazione del nuovo C.d.S. Sul rettilineo che precede Edil Parise ho poi provveduto ad effettuare sorpasso e mi sono fermato sul ciglio destro della strada, senza alcuna intenzione violenta, ma per riprendermi dello spavento subìto, dinanzi questa Fiat Panda di vecchia fabbricazione, sono sceso dal mio Ford Ranger con tono alterato ho invitato la conducente a porre il telefono portatile lontano dalle mani affinché queste potessero essere tenute occupate solo sul volante usando la dovuta prudenza e diligenza».

Ma l’uomo ha denunciato di non aver raggiunto l’obiettivo in quanto «nonostante la mia presenza e che la abbia redarguita pesantemente, essa continuava a parlare cosi come si evinceva dal display. Nessuna violenza. Io non ho mai ed in nessun caso sfiorato questa signora. Infine, sono rimontato in auto e sono andato via. Ecco tutto. Non vi è stata alcuna aggressione, né altro. Insegno tolleranza, pace e compassione ai miei figli, non violenza e polemiche».

«Anzi – ha concluso Francesconi – avrei gradito essere contattato per ringraziamenti. Affinché non si ripetesse più l’episodio ed esso fosse portatore di autocoscienza e responsabilità, specie in queste strade strette e malconce. Che tutti dovremmo avere da buoni padri di famiglia. Ritengo che la versione della Signora sia frutto di una percezione alterata della realtà, inaccettabile e incomprensibile».

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