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Lasciano Basilicata Casa comune 4 su 5 consiglieri comunali eletti a Potenza; con la vicesindaca D’Andrea di un nuovo soggetto politico che si chiamerà “Area civica”


POTENZA – Riparte da Potenza il tentativo di sfilare la guida del centrosinistra lucano all’asse Pd-M5s, “colpevole” di aver consegnato al centrodestra la vittoria alle ultime elezioni regionali. Col brusco stop alla candidatura a governatore del re delle coop bianche lucane, Angelo Chiorazzo, alla guida degli ex laici cattolici di Basilicata casa comune, e lo strappo con Marcello Pittella e gli ex terzopolisti di Azione e Italia viva.

E’ questo il segnale arrivato, ieri, dalla conferenza stampa convocata per comunicare la fuoriuscita da Bacc, il movimento guidato da Chiorazzo, della vicesindaca del capoluogo, Federica D’Andrea, e di 4 su 5 consiglieri comunali eletti a giugno: Claudia Marone, Rocco Pepe, Marika Cillo e Francesco Villano. Meno di 48 ore dopo le dimissioni del presidente dei chiorazziani, Fausto Santangelo.
I 5 transfughi hanno anche annunciato la costituzione di un nuovo soggetto politico che si chiamerà “Area civica” per «riportare il discorso politico in una dimensione più ampia possibile, che guardi alle persone, all’innovazione e al territorio, recuperando uno spazio di dialogo e condivisione».

SOSTEGNO CONFERMATO ALL’AMMINISTRAZIONE TELESCA

Dunque sostegno confermato all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Telesca, che anche senza di loro potrebbe contare comunque su 19 voti su 32 in consiglio comunale. Ma mani libere per tutto il resto. Incluse operazioni più complesse a livello regionale come un nuovo tentativo di scalata al centrosinistra in vista delle prossime consultazioni elettorali. Tanto più che si susseguono le previsioni di uno scioglimento anticipato delle camere, a Roma, e di una fine anticipata della legislatura regionale appena iniziata.
«Un’agorà, a rappresentare il concetto di piazza, per recuperare una dimensione di condivisione, un bottone verde che richiama la sostenibilità, alla base di tutte le iniziative che verranno poste in essere, e una Basilicata stilizzata, a sottolineare la voglia di rendere il territorio protagonista, ma anche la dimensione a carattere regionale del progetto, che vuole guardare a tutta la regione e alle sue necessità». Così D’Andrea ha spiegato, ieri, il significato del simbolo di “Area civica”.

MACCHIA ASSENTE MA ARRIVA IL SI ALLA FUORIUSCITA DA BASILICATA CASA COMUNE

Grande assente alla conferenza stampa di presentazione del nuovo soggetto politico l’imprenditore e patron del Potenza calcio, Donato Macchia, grande sponsor di D’Andrea che ha voluto come direttrice della fondazione Potenza futura e responsabile delle relazioni esterne del suo club.
Proprio da Macchia, però, sarebbe arrivata la benedizione decisiva alla fuoriuscita da Basilicata casa comune. Dopo le tensioni accesesi con l’elezione in Consiglio regionale del “solo” Chiorazzo, in provincia di Potenza. A scapito di D’Andrea. E il ritorno di fiamma con Pittella, presidente del Consiglio regionale in carica, vero e proprio “perno” della maggioranza di centrodestra in Regione. Dopo mesi in cui pareva destinato a essere l’“agnello sacrificale” per l’intesa con Pd e Movimento 5 stelle sulla candidatura di Chiorazzo.

A POTENZA LA NASCITA DI AREA CIVICA

«Quella di dar vita ad un nuovo movimento politico è una decisione maturata non dalla necessità di porsi in contrapposizione con Basilicata casa comune, ma dall’esigenza di recuperare l’anima e la dimensione di ascolto di un progetto politico che è andato perdendosi». Così ancora D’Andrea, per cui «l’identità politica di Area civica si rifà al centrosinistra, rappresentato appunto in un’area civica, una forza moderata aperta nella quale potersi riconoscere al di là delle formazioni partitiche».
A Potenza «abbiamo creato insieme uno spazio di ascolto e protagonismo – ha detto il neo capogruppo di Area Civica in consiglio comunale, Pepe – (…) dopo esserci resi conto che l’esperienza con Basilicata casa comune non ha funzionato, il che è certificato anche dalle dimissioni dalla carica di presidente di Basilicata casa comune di Fausto Santangelo».
«L’esperienza con Basilicata casa comune è stata gratificante – ha sottolineato Marone -, ma c’è stato un distacco tra la città e il partito, insieme ad un’assenza di dialogo e confronto con i vertici. Di qui la scelta di costruire qualcosa di nuovo».

«La nostra esigenza – ha aggiunto Cillo – è stata creare un nuovo progetto per la nostra città, un nuovo slancio che vuole dare un senso a chi ci ha votato».
«Quando ci si candida si ha una responsabilità nei confronti degli elettori – ha concluso Villano – e si instaura un tacito patto di fiducia che implica l’osservanza dell’impegno elettorale. Spesso, purtroppo, abbiamo osservato una mancanza di comunicazione, è stato dunque necessario il distacco da qualcosa che non ci ha fatto sentire partecipi».

LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE SANTANGELO

Ieri in serata sulla nascita del nuovo soggetto politico è intervenuto anche Santangelo spiegando che le sue dimissioni «intendono essere uno sprone per sollecitare tutti quanti hanno creduto e credono in questo progetto ad un cambio di passo e ad ulteriori momenti di partecipazione».
«Non sono uscito da Basilicata casa comune – ha concluso l’ex delegato regionale dell’Azione cattolica – e non aderisco ad Area Civica».

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