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LIPSIA (GERMANIA) – Stessi uomini, avversari diversi e prestazioni totalmente differenti. Qual è la vera Italia? Non può, non deve essere quella vista contro la Spagna. Serve un altro approccio, un’altra mentalità. Non è tanto questioni di uomini, ma certo gente più fresca corre e lotta di più e anche se l’obiettivo è quello di avere “il pallino del gioco in mano”, c’è da fare i conti anche con la stanchezza di chi ha giocato due partite in cinque giorni.

Basta un pareggio

Ci si gioca tutto negli ultimi 90 minuti, basta un pareggio. Spalletti lo sa bene, ma non si vuole fare condizionare dal risultato, non è il tipo, non l’ha mai fatto. Anche i campioni in carica, però, hanno il diritto di fare quattro conti e magari sarà per questo che il parla di una Nazionale che cercherà di avere “più sostanza” a costo di andare a discapito della “bellezza”.

E’ una novità per il concetto di calcio che insegue Spalletti, lo stesso ct che dopo il ko con la Spagna aveva detto che l’unica strada che lui è conosce è quella del gioco. Sostanza non vuol dire rinunciare al palleggio e a certe trame, ma qualcosa può dire in ottica formazione. Garantisce sicuramente più sostanza Bryan Cristante, il 12esimo titolare.

“Jorginho è un leader”

A ogni vigilia (è già successo con Albania e Spagna) sembra destinato a giocare dall’inizio, poi va regolarmente in panchina e da prassi entra nella ripresa. Potrebbe giocare al posto di Jorginho, o magari anche a fianco. Il ct oggi in conferenza stampa ha difeso l’italo-brasiliano (“E’ un leader”), ha detto che la prestazione non positiva è anche colpa sua. Potrebbe anche esserci una terza soluzione, quella di vedere Cristante al fianco di Fagioli.

Negli ultimi due casi Barella avanzerebbe sulla linea dei trequartisti a discapito di uno tra Pellegrini e Frattesi. Chiesa ha caratteristiche uniche tra i 26 e difficilmente Spalletti ci rinuncerà. In attacco, invece, il terminale offensivo questa volta potrebbe essere Retegui, con Scamacca inizialmente in panchina.

Spalletti ha parlato delle differenze tecnico-tattiche tra i due e l’impressione è che l’italo-argentino possa avere qualche chance in più dell’atalantino. Non si tratta di bocciature in nessun caso, ma di dosare le energie e cercare la formula giusta in una determinata partita. E’ necessario per restare in Germania e continuare a difendere il titolo.

Due passi indietro: detto del centrocampo e del reparto offensivo, c’è da discutere di una difesa che ha recuperato Federico Dimarco. L’esterno sinistro dell’Inter, dice Spalletti, verrà valutato nuovamente anche domani ma dovrebbe essere a disposizione. Questo non vuol dire che scenderà in campo dall’inizio come le precedenti due partite. Magari nel discorso della “sostanza” può starci anche l’inserimento di Darmian, uno che può giocare su entrambe le fasce nella difesa a 4, ma anche da ‘braccettò in quella a tre.

Si gioca il posto con Dimarco, ma anche con Di Lorenzo che per Spalletti è come un figlio: “Lo conosco bene, faccio fatica a rinunciare a un giocatore con le sue qualità”. I centrali dovrebbero essere ancora una volta Bastoni (“La paura non esiste domani faremo vedere il nostro valore”, ha detto al fianco del ct) e Calafiori. Tornando al discorso della “sostanza” Mancini e Buongiorno non vanno dimenticati. Insomma tante ipotesi di formazione e una sola certezza, quella data dal ct: “Qualche cambiamento ci sarà”. L’importante è che arrivi il risultato. Alla fine, il discorso…in sostanza è quello.

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