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Gli incendi hanno accerchiato la città di Los Angeles, almeno 5 i morti mentre Biden annulla la visita in Italia


LOS ANGELES (STATI UNITI) – Almeno 5 morti e migliaia di evacuati. Ha assunto proporzioni apocalittiche l’incendio di Los Angeles, brucia anche la collina di Hollywood. “È il più distruttivo della storia della contea”, fanno sapere i vigili del fuoco impegnati contro le fiamme che imperversano sulla zona costiera tra Malibu e Santa Monica. Distrutte almeno 1.000 strutture. “Scene surreali”, racconta chi vive in quelle zone, mentre un altro fronte di fuoco si sta muovendo rapidamente a Eaton.

Tutte le scuole sono state chiuse. Una situazione d’emergenza tale da spingere Joe Biden a cancellare il viaggio in Italia, in programma tra il 9 e il 12 gennaio. “Dopo essere tornato da Los Angeles, dove ha incontrato la polizia, i vigili del fuoco e il personale di emergenza e aver approvato una dichiarazione di grave catastrofe per la California, il presidente Biden ha deciso di annullare il suo prossimo viaggio in Italia per rimanere concentrato sulla gestione” del dramma “nei giorni a venire”, ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.
Il presidente uscente degli Stati Uniti, secondo programma, avrebbe dovuto incontrare in questi giorni Papa Francesco, la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

INCENDIO A LOS ANGELES, LA TESTIMONIANZA DI UNA ITALIANA

Una situazione angosciante, il vento “ancora molto forte” a Los Angeles e “ieri sera e nel pomeriggio è stata veramente molto dura”. Lo racconta ad askanews Cynthia Penna, italiana e curatrice d’arte dalla Città degli Angeli, contattata mentre sulla West Coast è ancora mattina. “Se il vento aumenta, aumentano gli incendi. Ecco in questo momento per esempio ne è cominciato uno molto violento nella zona di Pacific Palisade e comunque purtroppo il vento venendo da nord-est si insinua nei canyon e accelera in una maniera spaventosa. Tutta la vegetazione, che è molto secca perché da parecchio tempo non piove, si incendia immediatamente e prende fuoco, proprio per l’accelerazione dell’aria”, racconta.

Quattro incendi potenzialmente letali stanno distruggendo case nella contea di Los Angeles, il più grande dei quali, a Pacific Palisades, ha costretto decine di migliaia di persone a evacuare le proprie abitazioni. “Io sono nella zona di Westwood e guardo di fronte a me le colline verso Malibu e Pacific Palisades. Ci sono ancora dei fuochi molto intensi”, spiega Penna.

Intanto gli schermi riproducono immagini allucinanti. “Abbiamo visto in televisione persone evacuate da due case di riposo a Pasadena, ancora nei letti con le fleboclisi attaccate, in mezzo alla strada. E sempre il vento, battente, fortissimo. Oggi la situazione sembra lievemente migliorata perché il vento è lievemente ridotto”.

SFOLLATI ANCHE DALLE ZONE DI MALIBU E SANTA MONICA

Molti abitanti hanno abbandonato le auto nel quartiere tra Malibu e Santa Monica. I vigili del fuoco hanno usato una ruspa per spostare i veicoli che si erano accumulati mentre gli sfollati rimanevano bloccati nel traffico. Con il traffico che rallentava le evacuazioni e le fiamme che divampavano sull’autostrada, alcuni avevano pensato di rifugiarsi sulla spiaggia. “La zona degli incendi è molto estesa fino a Malibu, zona mare” spiega Penna. “Le aree evacuate sono oltre Pasadena nella zona di Pacific Palisades (elegante quartiere residenziale, incastonato tra le Santa Monica Mountains e l’Oceano Pacifico, ndr) e Malibu; sono state evacuate anche le aree di Santa Monica verso Brentwood (tranquillo quartiere di lusso del Westside, ndr), quindi le colline di Brentwood sono in questo momento in stato di evacuazione obbligatoria perché sono in pericolo”.

Tutti sono con gli occhi puntati sull’evoluzione del vento, dal quale dipendono non soltanto le fiamme ma anche i soccorsi. “Gli elicotteri non possono alzarsi come pure gli aerei, e chiaramente i vigili del fuoco con i soli camion di acqua non ce la fanno assolutamente”, spiega Penna che da italiana ama in maniera incondizionata questa parte di mondo e vi è legata anche culturalmente, quale profonda conoscitrice dell’arte americana.


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