Il post su fb di Rosa Vespa e Acqua Moses che annuncia la nascita di Ansel
2 minuti per la letturaDue settimane fa, i rapitori avevano annunciato la nascita del loro “piccolo Ansel”. La coppia è ora in stato fermo
LE loro foto circolavano nelle chat dei cosentini – anzi, dei calabresi – già nel tardo pomeriggio, quando la notizia del rapimento della piccola Sofia era stata diffusa da poco. Identificati, dagli utenti e dal popolo del web, da pochi frame del video – arrivato anche questo subito in rete – che li mostrava allontanarsi con la neonata. E poi è scattato un altro tam tam: non sono loro, c’è uno scambio di persona, loro hanno avuto un bambino da poco.
I DUE RAPITORI TROVATI NEL GIRO DI POCHE ORE
Sono state ore confuse e difficili quelle vissute ieri, anche nelle redazioni. In serata, però, dopo il ritrovamento della piccola a Castrolibero in contrada Rusoli, arrivano le conferme. A portar via Sofia dalla clinica Sacro Cuore sarebbe stata una coppia – Acqua Moses, 43 anni di origini senegalesi, mediatore culturale, e Rosa Vespa, 51 anni, di Cosenza – che due settimane fa aveva annunciato la nascita del loro bambino. Il post Fb è dell’8 gennaio, prima sui social non sembra ci sia traccia di un racconto della gravidanza mentre compaiono qua e là post che segnalano, comunque, voglia di maternità. «Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!» scrive Rosa. A corredo del messaggio la foto di due manine, sgranata, perché zoomata molto. Più di 170 like, decine di commenti. Sono messaggi di auguri. «Te lo aveva detto, arriverà quando meno te l’aspetti» scrive un’amica e lascia intravedere una storia di tentativi vani e di attese deluse nella ricerca di una gravidanza.
UN QUADRO FOSCO, UNA CASA ADDOBBATA A FESTA PER UNA FINTA NASCITA
Il quadro, però, che emerge in serata, mentre la coppia è stata fermata ed è in questura, racconta altro. Si parla di una gravidanza simulata, per nove mesi. Di una casa addobbata per festeggiare una nascita con i parenti, a quanto pare ignari. Così l’avrebbero trovata gli investigatori: in corsa c’era una festa, le decorazioni erano blu, la piccola Sofia era stata vestita d’azzurro. Lì si scatta anche una foto della coppia, con una nipotina accanto e Sofia in braccio: l’immagine inizia a girare via whatsapp, gli amici insistono che non sono loro i rapitori.
Si diffonde poi anche un’altra storia, quella di un bambino perduto da poche settimane. Più difficile da credere, perché se è già arduo immaginare come si possa simulare per nove mesi una gravidanza, come si può nascondere ai familiari il dramma di una morte prematura?
Saranno gli inquirenti a colmare nelle prossime ore i vuoti di questa storia. Cosa li ha spinti a un gesto simile? La voglia frustrata di una gravidanza che non era arrivata e che l’età rendeva improbabile? Una perdita recente o più datata nel tempo?
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