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Gasolio adulterato in distributori, sequestrati oltre 11.000 litri nel Vibonese. Denunciati i responsabili.


VIBO VALENTIA – Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha portato al sequestro di oltre 11.000 litri di gasolio adulterato nel Vibonese. I finanzieri del Gruppo di Vibo Valentia, insieme ai funzionari doganali, hanno scoperto il prodotto contraffatto stoccato nelle cisterne di due distributori stradali. Il carburante era collegato direttamente agli erogatori, pronto per la distribuzione ai consumatori.

GASOLIO ADULTERATO IN DISTRIBUTORI, SEQUESTRATI OLTRE 11.000 LITRI NEL VIBONESE

L’intervento si inserisce nel contesto del protocollo d’intesa siglato nel 2023 tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane. L’obiettivo è contrastare il traffico di carburanti illegali e l’adulterazione dei prodotti energetici. Durante i controlli, sono stati prelevati campioni del gasolio, sottoposti ad analisi chimiche preliminari, effettuate grazie al laboratorio mobile della Direzione regionale Campania dell’Adm. I risultati hanno confermato che il carburante presentava un grado di infiammabilità inferiore rispetto ai limiti consentiti dalla legge. Un chiaro segno della presenza di sostanze estranee che ne compromettevano la qualità.

Successivamente, un ulteriore esame svolto dal Laboratorio chimico di Catania ha confermato la natura adulterata del gasolio. In particolare, è emersa la miscelazione di prodotti che ne riducevano la capacità di combustione. Questo tipo di frode non solo danneggia i consumatori, ma rappresenta anche una grave evasione fiscale. Il gasolio adulterato, infatti, non era soggetto al pagamento delle accise previste per i carburanti legittimi.

LE CONSEGUENZE

I responsabili dei due distributori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per frode nell’esercizio del commercio e sottrazione al pagamento delle accise. Disposto anche il sequestro preventivo del carburante, convalidato dall’autorità giudiziaria. Inoltre, uno dei distributori coinvolti è già sottoposto ad amministrazione giudiziaria, oggetto di sequestro nell’ambito di un procedimento penale pendente per reati legati alla criminalità organizzata.

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