INDICE DEI CONTENUTI
Elezioni alla Camera: manca un ultimo passaggio, quello dell’udienza pubblica, intanto al termine del riconteggio delle schede bianche e nulle si apre la strada all’ingresso di Andrea Gentile. Non mancano le proteste del M5s
NESSUNA sorpresa nella Giunta delle elezioni della Camera che martedì sera ha approvato, a maggioranza e dopo un dibattito serrato, la delibera di contestazione dell’elezione di Anna Laura Orrico, aprendo la strada all’ingresso in aula di Andrea Gentile. Erano 484 i voti di scarto che avevano assegnato, nell’autunno del 2022, la vittoria nel collegio uninominale di Cosenza alla pentastellata. Al termine del riconteggio delle schede bianche e nulle, preceduto da una discussa e contestata modifica dei criteri di validità dei voti, il risultato è stato ribaltato: lo scarto ora è di 240 voti ma a favore di Andrea Gentile.
ELEZIONI ALLA CAMERA, L’ULTIMO PASSAGGIO PRIMA DELL’INGRESSO DI ANDREA GENTILE
Il prossimo passaggio sarà l’udienza pubblica. Alla quale prenderanno parte i deputati interessati dal ricorso: Andrea Gentile, Anna Laura Orrico ed Elisa Scutellà, la parlamentare del M5S che perderà nei fatti il seggio perché Orrico era stata eletta anche al plurinominale e al suo posto, esaurita la lista, era subentrata la collega, per il principio del miglior perdente del collegio. L’udienza non potrà essere convocata prima di venti giorni dalla convocazione delle parti, per dare il tempo di esaminare la documentazione e produrre nuove memorie. Al termine dell’udienza pubblica, la Giunta si riunirà in Camera di Consiglio e la deliberazione assunta sarà trasmessa alla Camera.
La decisione della Giunta non è stata assunta all’unanimità. Sono stati 17 i voti a favore (i membri del centrodestra più il componente di Azione, Sottanelli), 8 i contrari (i parlamentari del M5S, del Pd e di Avs).
LE CONTESTAZIONI DEI CINQUE STELLE
Prima di votare la delibera di contestazione dell’elezione di Orrico, la Giunta si è dovuta pronunciare sulla richiesta del M5S che sollecitava un supplemento di istruttoria, con la verifica, dopo le schede bianche e nulle, anche delle schede valide o almeno di un campione. Era già capitato nella passata legislatura, ha ricordato nella sua relazione la deputata grillina Carmela Auriemma (M5S), in un caso analogo, e la Giunta aveva acconsentito alla verifica. E ci sarebbe anche un secondo motivo, che rende necessario, ha continuato la pentastellata, un supplemento di istruttoria.
«Ai fini dell’ammissibilità dei ricorsi in materia elettorale, si applica il principio della ‘prova attenuata’, ma il ricorso del candidato Gentile si fonda su 83 dichiarazioni che sono chiaramente confutate dai verbali di riferimento» ha argomentato Auriemma. «Ci sono, ad esempio, dichiarazioni di cittadini che non potevano assistere allo scrutinio in sezioni diverse da quelle in cui sono elettori» e ci sono poi rappresentanti di lista «che hanno verbalizzato la contemporanea presenza in più seggi anche molto distanti tra loro». E benché la Giunta possa decidere di accogliere un ricorso, a prescindere dalle prove portate, in questo caso, ha aggiunto, Auriemma «è stata una scelta politica».
Il caso delle schede bianche
C’è poi il caso delle schede bianche: il 10 per cento di quelle del collegio, oltre 400, sono risultate, all’esame del comitato nominato dalla Giunta, regolarmente votate. Con segni più evidenti o, in altri casi, più labili. Un dato che lo stesso comitato nella sua relazione ha sottolineato come singolare, rilevando che la media fisiologica di schede bianche riqualificate è del 3 per cento. Il tasso di errore, insomma, apparirebbe anomalo. «Si pone, quale conseguenza logica probatoria, un problema serio che riguarda la catena di custodia delle schede elettorali» ha lamentato Auriemma, per cui «è probabile che possano essere riscontrate anomalie anche nelle schede valide del collegio».
La terzietà della Giunta a vantaggio di Gentile
La deputata del M5S ha infine contestato la terzietà della Giunta delle elezioni, che avrebbe avvantaggiato l’azzurro Andrea Gentile, tanto nell’avvio dell’istruttoria (su un ricorso che la grillina definisce infondato) quanto nella modifica, decisa a monte della discussione dei ricorsi elettori, dei criteri di nullità dei voti che ha ‘salvato’ le schede – quasi 300 assegnate in riconteggio a Gentile – in cui l’elettore aveva segnato la preferenza per più liste collegate. D’accordo con la concessione ulteriore istruttoria anche Nico Stumpo (Pd), Benedetto della Vedova (+Europa), Francesco Borrelli (Avs). Il presidente Federico Fornaro ha invitato la Giunta a una soluzione condivisa, ma l’appello è finito alla fine nel vuoto. La Giunta si è espressa, a maggioranza, respingendo la richiesta del M5S di un supplemento di istruttoria e con il centrodestra ha votato anche il deputato di Azione Giulio Cesare Sottanelli.
«Stanno sovvertendo l’esito delle elezioni 2022 nel collegio Cosenza 2 per scippare un seggio al M5S e darlo al rampollo della famiglia Gentile, storici esponenti di Forza Italia in Calabria. La Giunta elezioni della Camera si sta assumendo una gravissima responsabilità, le istituzioni non possono rimanere a guardare, è in gioco la salute della nostra democrazia» hanno commentato al termine della seduta i componenti del M5S nella Giunta delle Elezioni della Camera Davide Aiello, Stefania Ascari, Carmela Auriemma e Anna Laura Orrico.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA