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Roma, 12 apr. (askanews) – Novità per la cosiddetta ‘patente a punti’ nel settore edile che serve alla qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi. Si ottiene con autocertificazione dei requisiti e potrà essere estesa ad altri ambiti con un decreto ministeriale sentiti i sindacati e le organizzazioni datoriali. Modificata anche la tabella della decurtazione dei punti nella parte che riguarda gli infornuti che portano a inabilità.
La norma, inserita nel decreto sul Pnrr, è stata modificata con un emendamento, approvato in Commissione bilancio alla Camera, frutto di una riformulazione di numerosi emendamenti parlamentari. Le opposizioni hanno votato contro l’emendamento criticando la nuova tabella sul taglio dei punti, giudicata alleggerita, e quella che considerano una ‘delega in bianco’ al governo per la fissazione dell’ammontare dei punti aggiuntivi e per le modalità di recupero.
La patente a punti, che si applica dal primo ottobre 2024, è obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano in cantieri edili temporanei o mobili. Sono esclusi dall’obbligo le imprese che effettuano soltanto forniture o prestazioni di natura intellettuale, ad esempio ingegneristiche. In futuro potrà essere applicata ad altri settori, ma questa decisione, come ha spiegato ieri il Ministro del lavoro, Marina Calderone, sarà eventualmente assunta sentiti i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro.
L’emendamento definisce più dettagliatamente i requisiti necessari per il rilascio della patente da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Si va dall’iscrizione alla Camera di Commercio, all’adempimento degli obblighi formativi, al possesso del Durc in corso di validità, del documento di valutazione dei rischi e di quello sulla regolarità fiscale.
Il possesso dei requisiti è autocertificato. In caso di dichiarazione non veritiera sui requisiti, accertata in successivi controlli, la patente è revocata.
La patente parte con 30 punti, che potranno aumentare in base a criteri che saranno definiti da un decreto del Ministero del lavoro (appunto la delega in bianco criticata dalle opposizioni) e che terranno conto, tra l’altro, del numero dei dipendenti, della storia dell’impresa e della formazione. Con lo stesso decreto saranno stabilite le modalità di recupero dei punti. Con un numero di punti inferiore a 15 le imprese non possono operare.
Quanto alla decurtazione dei crediti, prevista in una tabella allegata all’emendamento, si prevede la perdita di 5 punti per inabilità temporanea che comporta l’astensione dal lavoro per più di 60 giorni, il taglio di 8 punti per inabilità permanente al lavoro parziale e 15 punti per inabilità permanente assoluta. La precedente versione della tabella prevedeva il taglio di 10 punti per inabilità temporanea assoluta e 15 punti per inabilità permanente assoluta o parziale.
In mancanza della patente, o del documento equivalente in caso di imprese straniere, o con una patente con meno di 15 punti, si applica una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori e comunque non inferiore a 6.000 euro.
Novità anche per le imprese in possesso di attestato di qualificazione Soa, che nel decreto erano esentate dalla patente. Con l’emendamento approvato non sono tenute all’obbligo della patente solo le imprese che hanno una qualificazione Soa particolarmente elevata (superiore alla III).
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