Il consiglio regionale calabrese
3 minuti per la letturaTaglio delle indennità in consiglio regionale, si prevede un risparmio di 1 milione di euro da destinare agli atenei
LA PAUSA natalizia del Consiglio regionale è ormai finita e il calendario della commissioni si affolla. La mission sembra anche quella di tirar fuori dai cassetti proposte di legge da mesi ferme e mai arrivate in discussione, tanto più che l’opposizione – il dem Mammoliti in testa – ha lamentato più volte lo stallo di alcune iniziative legislative.
Tra queste proprio una dello stesso Mammoliti, vecchia di due anni e mezzo, che mira a ridurre l’indennità dei componenti di Giunta e Consiglio regionale.
Il taglio riguarda una delle tre voci che compongono l’emolumento complessivo che spetta agli “inquilini” di Cittadella e Palazzo Campanella, vale a dire le spese di esercizio del mandato. Che è la voce più consistente perché ammonta a 6mila euro mensili. Le altre due voci sono l’indennità di carica (5.100 euro, lorde) e l’indennità di funzione, che varia in virtù dell’incarico. Per il presidente della Regione e il presidente del Consiglio regionale ammonta a 2.700 euro (sempre al lordo), per i vicepresidenti di Giunta e Consiglio e per gli assessori scende a 2mila, per i presidenti di commissione, i capigruppo e i questori d’aula a 1.500. I consiglieri regionali “senza gradi” non percepiscono indennità di funzione.
INDENNITÀ, QUANTO PERCEPISCE OGGI UN CONSIGLIERE REGIONALE
Facciamo quindi due calcoli. Tra indennità di carica, indennità di funzione e spese di esercizio del mandato, i presidenti di Regione e Consiglio regionale ricevono un emolumento (lordo) di 13mila 800 euro. Quello dei vicepresidenti, di Giunta e Consiglio, e degli assessori è pari a 13mila 100 euro, mentre capigruppo, questori e presidenti di Commissione percepiscono 12mila 600 euro. Il resto dei consiglieri regionali, invece, riceve 11mila 100 euro. Sono previsti inoltre i rimborsi per le spese di trasporto, calcolati in base alla distanza tra la residenza del consigliere e la sede del Consiglio, e la diaria, che copre le spese di permanenza a Reggio, per venti «accessi mensili». Per ogni assenza – dalle sedute di Consiglio e commissione, dalle conferenze dei capigruppo o dalle riunioni degli uffici di presidenza – per le quali non si sia preso ‘congedo’, gli uffici operano poi una trattenuta di 200 dall’indennità di carica.
TAGLIO DELLE INDENNITÀ, LA PROPOSTA MAMMOLITI
Il testo prevede un taglio del 50 per cento delle spese di esercizio del mandato, che passerebbero da 6mila a 3mila euro. «Questo in linea anche con quanto stabilito da altre regioni, una tra queste l’Emilia Romagna» scrive Mammoliti nella relazione che accompagna la proposta.
L’emolumento dei presidenti di Regione e Consiglio regionale scenderebbe quindi a 10mila 800 euro, quello dei vicepresidenti e degli assessori a 10mila 100 euro, mentre per capigruppo, questori e presidenti di commissione si attesterebbe a 9.600 euro. Infine, l’emolumento dei consiglieri regionali arriverebbe a 8mila 100 euro. Il risparmio annuo per le casse regionali supererebbe il milione di euro. Una cifra che la proposta di legge destina all’implementazione del fondo per la concessione di borse di studio agli iscritti agli atenei calabresi.
«Rappresenterebbe un segnale importante del Consiglio regionale nei confronti dei cittadini calabresi costretti a far i conti con un aumento spropositato del costo della vita» scriveva Mammoliti due anni fa e il quadro non è mutato di molto. Dall’accoglienza che la proposta riceverà dalla maggioranza (ma anche dalla minoranza) in commissione Affari istituzionali martedì prossimo – è in programma nella seduta del 14 gennaio – si capirà se è destinata a diventare legge.
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